Søren Kierkegaard ( filoso, ‘800, Danimarca) si prese la briga di catalogare l’atto del bacio in tre macro-categorie divise secondo il suono, secondo il contatto e secondo il tempo.
Le Sharp Lips (“le” in quanto Labbra ma annoverano anche un maschietto tra le proprie file, alla batteria) contribuiscono a tutte tre le partizioni in maniera estrema: suono distorto, contatto tagliente e tempo, beh un EP da sette pezzi al debutto è praticamente un album.
Partiamo dal suono: il punk ha sempre subìto molteplici variazioni di sound a seconda dei contesti sociali ma anche geografici nonché per i contenuti presentati…e nonostante la definizione Punk-Rock affibbiata al gruppo, la loro impronta sonora miscela strofe post-punk a tratti grunge (sentite “Where are you”) che poi esplodono in ritornelli più classicamente punk (interamente punk “Barbie”). Quindi niente canzoni su estati passate a surfare, amori spensierati e serate alcoliche, i loro contenuti sono più profondi, personali, ricordano la rabbia e il disagio che negli anni ’90 Nirvana e Pearl Jam (per citare i più noti) hanno gridato per le loro generazioni.
Ecco che arriviamo alla seconda bacio-categoria: il contatto. È ovviamente metaforico e lo esprimono attraverso liriche dense di introspezione, a volte amare, e di sano atteggiamento da riot girl delle due females sul palco le quali si fregiano anche della scrittura dei testi.
Ma è proprio Franco, il batterista, a sottolineare come la presenza femminile (due su tre) sia preponderante nello stile della band: non sono ammiccanti come la scena, diciamocelo, anche alternativa, ci ha abituato a vedere grazie a donne/immagine che interpretano lo stile di una band dalla forza motrice maschile, ma giocano con la loro presenza di grande impatto come con il canto delle sirene, come un bacio che nasconde una lametta tra le labbra. Ti attirano per poi gridarti in faccia tutto quello che pensano, che sono…e sono contro le falsità e le imposizioni che la società esige sopratutto dalle donne, sono fuori dal pensiero comune senza paura di andare contro a tutto e tutti. Il pezzo “Barbie” non lascia dubbi al riguardo e “Crazy Man” è alquanto esplicita, mentre è più ambiguo il significato di “Brain” ….che poi Silvia e Monica, rispettivamente chitarrista-voce e bassista, hanno modelli di riferimento musicali tipicamente maschili (niente Shirley Manson per intenderci…)
Le/gli SharpLips si compongono con eterogeneità, per sesso e per età, incontrati quasi per caso, iniziando come cover band, hanno trovato l’alchimia per costruire un progetto proprio e solido.
Il release party si terrà il 25 maggio nel locale rock per eccellenza degli ultimi anni in quel di Como, il Joshua Blues Club dove condivideranno il palco con la band rock italiana più “calda” del momento, i Loyal Cheaters (scusa se è poco!) e tasteremo anche la componente Tempo visto che la scaletta è impreziosita da diversi inediti.
Da segnalare la partecipazione del batterista ad una rassegna sul punk locale, assieme ad esponenti dei Temporal Sluts tra l’altro, il 17 maggio a Gaggino (Como).
Cordiali saluti e…baci!