Demo autoprodotto per questa giovane band dell’ underground genovese dedita a sonorità ibride tra wave e indie a tratti d’ oltreoceano, a tratti d’ oltre manica.Come paragone nostrano mi vengono in mente i Verdena più cerebrali e intimisti. La vena di sviluppo creativo è dinamica, e riesce a far stare in piedi senza sforzi i pezzi, che anche se in alcuni casi risultano ancora legati e poco fluidi, hanno un timbro comune, e al di là delle differenze che si possono riscontrare in superficie, hanno forza di coesione.La nota che secondo me stona è la ricerca della forma canzone nel senso tradizionale del termine, che se fosse trascurata maggiormente in virtù di un assemblaggio compositivo più “ free”, stratificando i suoni, potrebbe rivelarsi davvero interessante ( vedi A2, dove addirittura la canzone si spezza a metà, in maniera limpida e naturale e B1 anche se non ci sei).Credo che una maggior cura degli arrangiamenti potrebbe davvero far fare un importante salto di qualità a questi ragazzi, criticabili da questo punto di vista e basta, perché per il resto riescono a coadiuvare con sincera naturalezza inflessioni stilistiche che in origine non erano perfettamente congrue.Memorie( in fondo al bicchiere) è forse il brano più gustoso e completo, dove anche il minutaggio si fa più cospicuo: una struttura che rimanda ai My Bloody Valentine, piuttosto che ai Joy Division, un brano di rabbioso post punk, melanconico e al contempo ruvido. Un buon inizio..