E’ quando mi capita di avere tra le mani un disco così che sono fiero del nostro panorama musicale. Finalmente un gruppo che fa del “menefrego” il verbo di vita,suonando quell’ hardcore vecchio stampo a momenti più stoner rock, a momenti più punk n roll potente e selvaggio senza troppi fronzoli che va dritto al dunque, senza troppi giri di parole.
La band si è guadagnata l’appellativo di “peggiore band italiana” cosa di cui io e loro andiamo fieri, perché se questo è il peggio, converrete tutti con me che NESSUNO vuole sapere qual è il meglio, tenendo presente che abbiamo gente del calibro “dARI – Finley – Lost”… Ma andiamo oltre. Le influenze dei gruppi con cui hanno diviso il palco in 5 anni di attività ( e cito solo i D.O.A, UK Subs e i nostrani Skruigners) si sentono tutte in questo full lenght intitolato “Carne da macello”, disco intriso di cattiveria in ogni singolo momento, dai riff di chitarra al cantato urlato che non si risparmiano nemmeno per un attimo nei 10 pezzi in scaletta. Dischi così non si sentono spesso “da queste parti”, mi domando perché un gruppo così debba essere definito “emergente” e perciò sconosciuto ai più…ah si!Dimenticavo… i dAri… Comunque, in questo lavoro si può ascoltare la passione con cui negli anni i Seditius si sono dedicati alla musica, senza lasciarsi corrompere dal music businnes che gira intorno all’industria del rock dimostrandoci che qualcuno con le palle ancora esiste.