Nuovo disco per il chitarrista, produttore, musicista a trecentosessanta gradi, nonché fondatore della Trulletto Records, Sebastiano Lillo, dal titolo “Loving duende”, in uscita per la label statunitense Vision & Vitality Entertainment e per la sterssa Trulletto Records.
Il disco si ispira al saggio di Federico Garcia Lorca “Il gioco e la teoria del duende”, e come gli scritti di Lorca anche questo disco è un viaggio senza confini, senza barriere e senza cinture di sicurezza. Come afferma lo stesso Lillo l’intenzione è quella di far scorrere la musica in tutte le direzione possibili, senza porsi limiti, suonando liberi senza porsi steccati di genere. Lillo e gli altri musicisti che lo accompagnano sono molto affiatati e lo si percepisce molto bene nel disco, che ha come struttura portante la chitarra di Lillo, virtuoso ma ifine a sé stesso ma che pone la sua chitarra sempre al servizio della musica.
E proprio la musica è qui la grande protagonista, con i suoi ritmi e le sue avventure sonore in giro per il mondo. Fondamentalmente Lillo è un bluesman che esplora tantissimo e questo disco ne è la testimonianza più chiara e sonante.
La scrittura musicale è sempre accurata, precisa e funzionale a far vivere molte emozioni all’ascoltatore, portandolo in molti lugohi e coccolandolo sempre con un suono caldo, che fa star bene. Il talento di Lillo è notevole, ma non è ciò che viene a galla o che si vuole mostrare in primo piano, dato che la cosa più importante è sempre la musica, e la sua capacità dio creazione, di atto catartico ed emozionale.
Le canzoni diventano altrettanti film che scorrono in maniera molto piacevole, e anche profonda dato che rimangono nella testa. Un lavoro ricolmo del talento di Sebastiano del suo bellissimo modo di fare musica, per un disco fresco, pieno di ottima musica, che dovrebbe essere ascoltato dal vate Silverstrin che afferma che la musica in Italia è finita.
Sebastiano Lillo – Loving duende
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