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Sadist

Una piacevolissima chiacchierata con Trevor, cantante e scrittore di tutti i testi del gruppo.

Ci sono gruppi veramente popolari, non perché vendano molte copie riempiano gli stadi o i clubs, ma perché sono veramente del popolo. Questo è il caso dei Sadist. Il gruppo genovese il 17 ottobre 2015, in occasione dell’uscita del nuovo splendido lavoro Hyaena, ha riunito i propri amici e collaboratori per un pomeriggio di metal, birra ed amicizia che ha davvero scaldato il cuore dei presenti. I Sadist sono la propria gente, ed in mezzo alla sadica famiglia, abbiamo fatto una piacevolissima chiacchierata con Trevor, cantante e scrittore di tutti i testi del gruppo.

iye Ciao Trevor, come è nato questo disco?

(Trevor) Il disco è un concept sulla Iena, questo predatore che vive nelle pianure africane, ma non è un concept sull’Africa. La iena è un animale naturalmente brutale, ed inconsciamente sadico, poiché non avendo tempo di uccidere la propria preda la divora da viva e tutto ciò si sposa bene con ciò che è la band. Il disco penso che sia molto Sadist, con tastiere, un occhio di riguardo alla melodia e, forse, rispetto a Season in Silence emerge di più il lato prog della band. E’ anche un disco che musicalmente si lega all’africa per gli strumenti tribali etnici, e non cordofoni. Per questo ci siamo rivolti ad un musicista locale, Jean N’Diaye, percussionista che ha un respiro diverso, ha un ritmo diverso e l’idea è di portarlo dal vivo con noi.

iye Per quanto riguarda l’attività live, quando comincerà il tour?

Per non fare figuracce cerchiamo di andare on stage nel migliore dei modi. La Livenation aspetta il nostro benestare, finché non siamo pronti, non cominciamo. L’idea è di far venire Jean con noi, perché sarebbe una cosa davvero carina, e se poi andrà in porto un’altra situazione sarà ancora meglio. Il nostro management si sta guardando intorno per l’Italia, e stiamo concludendo un accordo con una grossa agenzia straniera per l’estero. Pensare di suonare solo in Italia è folle. Siamo stati forse lungimiranti od incoscienti andando all’estero fin dall’inizio anche senza essere pagati, come ogni anno in Olanda o Germania, e anno dopo anno il nostro seguito è aumentato. Oggi il gruppo giovane al primo disco pensa che d’essere già arrivati, ma la strada è molto lunga.

iye Cosa vi è scattato per scrivere il disco ?

Ma, sai non è stata una cosa voluta con un scadenza. Fino a metà 2013 abbiamo suonato con Season In Silence, e da lì abbiamo cominciato a pensarci. Abbiamo suonato con Megadeth e Slayer, abbiamo fatto diversi festival in Europa, tanti e grossi, poi un tour di quasi 60 date nei paesi dell’est, e per finire un tour nelle isole inglesi ed in Francia con i Suffocation. Finito questo abbiamo cominciato a pensare a non svilire il nome della band sovraesponendoci, che è un errore che fanno in molti. La linea fra piacere e rompere le palle è sottile. L’ultima data è stata per il Metalhead Festival con un quartetto d’archi per il ventennale di Above The Light. Ad inizio 2014 abbiamo cominciato a comporre i brani e poi da inizio 2015 incisioni e tanto lavoro. Non voglio essere presuntuoso, ma i Sadist con un riff non riescono a comporre. Ora vorremmo uscire ogni due anni e mezzo / tre, non vogliamo più far passare cinque anni perché poi è difficile andare a suonare in giro.

iye Tu pensi che in Italia la concezione del metal sia diversa rispetto all’estero? Ad esempio, ascoltandovi, vi sono rimandi al prog italiano e quindi il vostro non è un disco metal tout court …

Ora in Italia siamo ben abituati, tante band vengono in Italia a suonare non dico a svernare ma quasi. La cultura musicale italiana ha assorbito il metal, e noi abbiamo assorbito il meglio della musica italiana, che è il prog italico, ad esempio i Goblin, la Pfm,etc. Quello è il periodo migliore della musica italiana, ed era il periodo giusto. Noi vogliamo avere il nostro marchio, ovvero che dopo qualche nota si dica “questi sono i Sadist” e possiamo piacere o non piacere. Dopo 25 anni di carriera sarebbe folle non avere un nostro suono, ma negli anni abbiamo assorbito il prog degli anni settanta. Su Sadist del 2007 c’è Claudio Simonetti che è un carissimo amico, e io ho cantato sul suo dvd, per lui siamo l’unico gruppo metal con cui suonare. Il prog attuale è molto canonico, noi siamo un gruppo metal atipico, abbiamo elementi brutali, riff cervellotici e similarità con band come Meshuggah ed altri.

iye In Hyaena la tua voce è al suo meglio, come hai fatto?

Nulla di particolare, ma forse aver suonato con altri progetti come il tributo agli Ac/Dc mi abbia aiutato ad espanderla. Penso che in quest’ultimo sia molto più versatile e dinamica, sono sempre stato attento alle modulazione, alle chiusure, in più ci sono diversi modi di cantare.

iye Cosa vi aspettate da questo disco?

Noi ci aspettiamo di venire riconosciuti come Sadist e di avere sempre il nostro seguito fedele e di ingrossare le fila della nostra famiglia. Abbiamo i nostri studi che sono molto impegnativi, ma mi alzo la mattina e vengo a lavorare contento e penso che questa sia la cosa più importante.

Non c’è molto altro da dire, ha già detto tutto Trevor che ringraziamo come tutto il suo staff ed il resto dei Sadist. Fortunatamente nell’underground puoi incontrare i tuoi musicisti preferiti e vedere che sono persone vere.
Stay Brutal.

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