Bentornati/e, discepoli/e, nuovo appuntamento (nonché primo di quest’anno) con “Songs The Web Taught Us” e, dopo i bagordi pasquali e la resurrErezione del mio principale, risalito in cielo, il vostro Reverendo non è asceso alla destra del padre ma è rimasto qui con voi a scontare i nostri peccati e soffrire sulla Terra, sempre più sconcertato dalla brutta piega che sta prendendo il nostro pianeta, tra guerre in continuo aumento e il genere umano che ormai ha completamente perso il lume della ragione.
Siamo ormai in estate e, oltre all’inferno morale (inquinamento globale, corruzione, analfabetismo funzionale, malapolitica, malaffare dilaganti) che viviamo nel quotidiano, per qualche mese dovremo fare i conti anche con quello dell’afa torrida della bella stagione che ci fa rosolare come fossimo pasta al forno (acceso a 250 gradi) 24 ore su 24. Ma almeno le giornate si allungano e il bel tempo regna incontrastato, e quindi il vostro Rev vi ha qui riuniti per consigliarvi alcuni efficaci rimedi musicali per combattere la canicola estiva.
Cominciamo con la prima bibita ghiacciata proveniente dal Belgio, da dove arrivano i MITRAILLE, un giovane trio composto da Dennis Van Hoof (basso e voce) Mathias Roggeman (chitarra e voce) e Rafael Valles Hilario (batteria) che. dopo due Ep (usciti nel 2018 e 2019) e il mini-album “Schroothoofd” (2020) è giunto a registrare l’album di debutto, omonimo, che è stato pubblicato il 25 maggio sull’etichetta “no budget DIY rock ‘n’ roll” Ronny Rex.
L’esordio sulla lunga distanza è formato da dieci brani (tra cui uno ri-registrato, “White Pants”, già presente sul primo Ep, “Schroot“) mixati dal batterista Rafael, e uno di essi (“Size nineteen“) ospita il musicista australiano Brendan Chivers. Il tutto all’insegna di una convincente miscela di garage rock, punk, hardcore e noise.
Avvicinatevi e abbeveratevi con fiducia.
Continuiamo con una seconda bevanda dissetante che proviene dalla sempreverde (e sempre fighissima, quando si parla di rock ‘n’ roll) Australia, precisamente da Melbourne, città dalla quale arrivano i ROT T.V., un quartetto guidato dalla frontwoman Harriet Hudson-Clise (e al suo fianco i chitarristi Graham Clise e Robert Muiños, il bassista Zac Holly e il batterista Lee Parker) che dopo un singolo, uscito nel 2019, ha inciso il suo Lp di debutto, intitolato “Tales of Torment” e uscito nel febbraio 2022 su Heavy Machinery Records e Tee Pee Records.
Trascinato da una riuscita cover di “I’m not like everybody else“, e definito dalla band “un delizioso viaggio all’inferno e ritorno“, il disco viaggia su piacevoli binari horror/glam/punk rock, senza disdegnare anche qualche capatina nell’hard ‘n’ heavy non troppo “tamarro”. Divertenti.
Diciassette minuti e diciassette secondi: a tanto ammonta la durata del nuovo album degli SPREAD JOY, quartetto di Chicago capitanato da un’altra frontwoman, Briana Hernandez, coadiuvata dal bassista Nick Beaudoin, dal batterista Tyler Bixby e dal chitarrista Raidy Hodges, che nel mese di maggio ha pubblicato la sua seconda fatica discografica (a un solo anno di distanza dall’album d’esordio omonimo, che di minuti ne durava solo 14) che si intitola semplicemente “II” ed è uscita su Feel It Records.
Dieci pezzi di fulmineo post-punk (a eccezione di due, che “osano” superare la barriera del minuto “standard” delle canzoni, lasciando intravedere margini di miglioramento) che potrebbero essere la colonna sonora della frenesia che sta segnando questo paranoico periodo post(?)pandemico, ma che rappresentano anche un’eccentricità art-punk che fa di questa giovane band una delle più interessanti venute fuori in questi ultimi anni.
Dategli un ascolto e, parafrasando un noto spot pubblicitario degli anni Ottanta, scommettiamo che agli Spread Joy tu resistere non puoi?
E chiudiamo la nostra rassegna refrigerante con l’album di debutto di un terzetto londinese, i THEE ESCAPEES (ovvero tutti musicisti con un certo pedigree: Alan Walshe alla voce, chitarra e organo, Mark Farrington al basso e Dave Prince alla batteria, voce e piano) che delizierà i vostri timpani con una formula a base di garage-beat-trash rock ‘n’ roll insozzato di rhythm ‘n’ blues che trae ispirazione da mostri sacri come Yardbirds, Sonics, Bo Diddley, Billy Childish e Del Shannon (di cui hanno coverizzato il classico “Runaway”).
Nel mese di giugno hanno pubblicato il loro debut album, “Breaking Out“, sulla label Spinout Nuggets, per un totale di tredici tracce di beat-rock ‘n’ roll fuzzato che vi faranno scuotere le zazzere e i culetti.
Come sempre, cari fratelli e sorelle, prendete e ascoltatene tutti, spargete il verbo e acquistate anche, se potete. Rito e ritmo!
No Comments