I RedSka pubblicano il loro terzo disco con sonorità ska-punk nel quale parlano delle loro esperienze, idee e lotte che portano avanti creando nell’insieme un disco .
l nuovo album dei RedSka si muove tra suoni jamaicani e riff più punk rock creando la classica miscela dello ska-punk piacevole all’ascolto, ma senza nessuna novità sostanziale e già durante il primo ascolto i suoni dopo un po’ cominciano a diventare piatti e se l’ascoltatore non è un appassionato del genere si potrebbe anche stancare.
Le liriche parlano più o meno tutte di lotta alle discriminazioni, cosa che fa sempre bene perchè le coscienze da queste parti si addormentano con una facilità estrema (forse potrebbe essere solo una mia impressione?).
E come detto poco prima il punto di forza del tutto secondo me si colloca nelle tematiche trattate nelle varie canzoni che trattano problemi in un modo per niente semplicistico (come invece spesso accade) riuscendo ad incrementare il seguito che si sono creati all’interno di certi circuiti in questi anni, però da un punto di vista musicale finisce nella già vasta galassia del genere, non riuscendo a dire la sua.
Tracklist:
01. Sounds of revolution
02. Legato dalla lega
03. Bastardi senza gloria
04. Hooligan rudeboys feat. Valerio (The Offenders)
05. Lettera a Sua Santità
06. Studente precario rivoluzionario feat. Kino (Arpioni)
07. From the crane
08. La rivolta
09. Quello che sei
10. Riot radio
11. White riot feat. Micky (No Relax)
12. Eroi feat. Rude HI-FI
13. Natura
14. Vivo-Steady
Line-up:
Il Duca – voce
Gelo – batteria
The Lord “Rocksteady” Montz – chitarre
Aflo – basso
De Veggent – tastiere & campionamenti
Teo Watchamanna – trombone
Gigi Rinaldi – sassofoni
Mr Troy – trombone
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