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Recensione : Quo vadis Aida?

Bosnia, 1995. Aida è una traduttrice per il contingente delle Nazioni Unite di stanza a Srebrenica. Quando le truppe serbe del generale Mladić entrano in città, la popolazione si rifugia presso la base Onu.

Quo vadis Aida?

Quo vadis Aida?

Quo vadis Aida?

Regia: Jasmila Zbanic

Produzione: Bosnia ed Erzegovina, Romania, Austria, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Francia, Norvegia, Turchia

Anno: 2020

Bosnia, 1995. Aida è una traduttrice per il contingente delle Nazioni Unite di stanza a Srebrenica. Quando le truppe serbe del generale Mladić entrano in città, la popolazione si rifugia presso la base Onu. Aida dovrà così aggiungere ai suoi compiti quello di tentare di proteggere i suoi due figli e il marito.

Un film su: 

  • L’orrore del genocidio;
  • la forza delle donne;
  • le scelte impossibili;
  • l’istinto di sopravvivenza;
  • la vigliaccheria del sistema;
  • lo strazio del riconoscimento dei cadaveri;
  • il silenzio della comunità internazionale e di tutti noi.

Da vedere perché trascorso ormai un quarto di secolo dopo il massacro di Srebrenica, i tempi sono maturi per affrontare la storia di uno dei crimini di guerra più efferati della seconda metà del Novecento, cui assistono impotenti i caschi blu olandesi ingabbiati tra l’ipocrisia della catena di comando e la violenza dei serbi.

Le truppe del generale Ratko Mladic (il macellaio dei Balcani) uccideranno oltre 8000 bosniaci musulmani; alle vittime “i nostri figli, padri, mariti, fratelli, cugini e vicini” e alle donne rimaste è dedicato il film. Dopo un processo durato anni, Mladic è stato condannato all’ergastolo per genocidio, condanna confermata nell’appello dell’8 giugno 2021.

Tra le comparse figurano uomini e donne che hanno vissuto in prima persona gli orrori di questa guerra.

Dedicato a chi apprezza i film che non ci consentono di dimenticare.

 

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