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Recensione : The Queen Is Dead Volume 125: Pyre Fyre, Gotho, Alberto Bazzoli

Strano viaggio sonoro partendo dal New Jersey con lo stoner sludge dei Pyre Fyre, passando per gli universi eretici degli italiani Gotho, chiudendo nella bellissima Milano easy listening e vintage del tastierista dei Baustelle Alberto Bazzoli.

Pyre Fyre \ Gotho \ Alberto Bazzoli

Strano viaggio sonoro partendo dal New Jersey con lo stoner sludge dei Pyre Fyre, passando per gli universi eretici degli italiani Gotho, chiudendo nella bellissima Milano easy listening e vintage del tastierista dei Baustelle Alberto Bazzoli.

Pyre Fyre

Furente stoner sludge dal New Jersey con l’abum omonimo del trio Pyre Fyre, autoprodotto e distribuito da Vina Records.

I Pyre Fyre sono Danny Keigh al basso, Dylan Wheeler alla chitarra e Mike Montemarano alla batteria e voce. Il loro suono è uno stoner molto marcio e ribassato, con incursioni nella tradizione sludge americana. Le loro influenze musicali partono dagli anni settanta per arrivare alo suono stoner doom americano degli anni novanta e duemila, sfociando poi nello sludge. Le tracce del debutto omonimo sono belle cariche, marce al punto giusto e con quel tocco di doom che aggiunge tanto al già corposo tutto.

Rispetto alla media dei tantissimi gruppi stoner in giro i Pyre Fyre sono molto underground ed interessanti, distorti e carichi di quella energia nera che ci fa amare questo genere di musica. Il loro suono è sempre fortemente debitore degli anni settanta, la decade alla base del suono stoner in tutte le sue accezioni, e della tradizione americana distorta. Trenta minuti di evoluzioni e distorsioni, intensità e tanta sostanza.

GOTHO

Nuovo disco per i nostrani Gotho, un meraviglioso oggetto musicale non identificato, che solca i cieli dal 2019, anno di uscita di “Mindblowing” per Cave Canem DIY e Controcanti Produzioni. I Gotho sono un duo eretico strumentale formato da Fabio Cuomo (Elder, Eremite, Liquido Di Morte) alle tastiere e Andrea Peracchia (Tons, Dogs for Breakfast, Slaiver) alla batteria. Il loro nuovo viaggio sonoro si intitola “Gothron Versus Fartark”, esce per Supernatural Cat Records ed è un concept album dalle tinte fantascientifiche, che narra la battaglia epica tra due nemici robotici, Gothron e Fartark, per il controllo del mondo dei Logtark. Attraverso una serie di sfide e peripezie, Gothron, il protagonista della saga, riesce infine a sconfiggere Fartark, salvando l’universo dalla distruzione imminente.

I Gotho fanno musica realmente libera, a partire dalla composizione strumentale del duo, non ci sono né chitarre, né basso e nemmeno la voce, ma in compenso ci sono universi pronti a raccontare tantissime storie e a farci esplorare tantissimi luoghi fino ad ora inesplorati.

La musica del duo è un parco giochi per due musicisti straripanti, fecondissimi e molto molto bravi nell’immaginare musiche che sono ancora vergini come un prog spaziale, o un jazz impro di qualche stazione spaziale persa in una galassia lontana.

Il disco è un capolavoro, spazia in tantissime direzioni diverse e tutte coerenti a pianure piene di montagne della follia, o adeguata colonna sonora di una lotta fra robottoni come da concept del disco. Vocoder, synth che superano il kosmische tedesco, batteria curatissima, qui c’è amore e vera passione per creare suoni nuovi che siano le colonne d’Ercole per andare ancora oltre, tutte le note sono pensate e volute, ci sono momenti di altissimo prog e altri di stoner e doom totalmente differente da quelli canonici, e in totale qui possiamo trovare una ricchezza musicale che regala tantissimi ascolti, in un’epoca nella quale dopo una settimana un disco è già vecchio, mentre questo è un disco profondissimo.

Dal Signor Peracchia e dal Signor Cuomo, due musicisti incredibili e soprattutto unici, non ci si poteva aspettare altro e si va anche oltre.

ALBERTO BAZZOLI 

“Missori” per Icaro Musica è il nuovo lavoro di Alberto Bazzoli, ed è un disco dedicato e nato pensando alla Milano che fu, vista dagli occhi di un emigrato romagnolo, e che si è innamorato di una città molto diversa da quella attuale, ma che vive ancora in qualche angolo.

Il disco è tutto analogico, a partire dalla copertina e dalla bellissima grafica, fino alla strumentazione e al suono, un fantastico lounge pop che pare davvero di essere nella Milano anni sessanta e settanta, quando ancora tutto, anche musicalmente era possibile.

Il tastierista dei Baustelle e co-fondatore della sala d’incisione ed etichetta discografica L’Amor Mio Non Muore di Forlì, produce un gioiello preziosissimo di lounge e easy listening di altissima qualità, portandoci in giro per la Milano delle ligere e del cambiamento, un cambio talmente potente da lasciar stordita e inerme una città profondamente legata alla campagna e a certi valori, anche urbanistici oggi andati perduti. Bazzoli ci porta in giro per piazze e night club, per quartieri dove i ragazzini giocano a calcio, per case di ringhiera e vie di periferia che sfociano direttamente nei campi coltivati.

La descrizione sonora di Alberto è talmente precisa, dolce e calzante che si vestono le cuffie ci si può immergere in una città sicuramente più imperfetta di questa, ma assai più calda e sincera, come la musica di “Missori”.

Disco strumentale che possiede moltissimi testi rispetto a tanti altri dischi, questo lavoro è una gemma che arriva dal passato per farci anche capire che c’è ancora spazio per la musica di qualità e che vuole lasciare qualcosa, e come pietra miliare per una città che è stata easy listening, ma che ora è divorata dal demone del capitalismo, ma “Missori” per Milano è come una domenica mattina del primo mese di primavera, ascoltandolo in giro per la città.

 

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