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Recensione : Proton Packs – Parodox

Ciò che fa di un buon disco un ottimo disco sta nel fatto che tutte le canzoni in esso contenute siano di grande livello senza che nessuna risulti un riempitivo.

Proton Packs – Parodox

Ciò che fa di un buon disco un ottimo disco sta nel fatto che tutte le canzoni in esso contenute siano di grande livello senza che nessuna risulti un riempitivo. Ed è proprio per questa ragione che Paradox appartiene alla seconda categoria. Risultato per altro ottenuto dal quartetto senese mettendo parecchia carne al fuoco visto che sono ben quattordici i brani (peraltro mai più lunghi di tre minuti) che compongono questo loro album.

Le influenze della band – ovviamente a parere chi scrive – sono principalmente i Bad Religion ed in second’ordine i Down by Law ed i Pegboy e, volendo andare un po’ a ritroso negli anni, i Dag Nasty. E citando la band di Brett Gurewitz e compagni pongo certamente un bel metro di misura in quanto si tratta della band regina nel saper coniugare il punk con una certa dose di epicità e parossistico lirismo.

Compito con il quale per molti è assai arduo confrontarsi e con il quale la maggior parte ne esce solitamente con le ossa rotte. Non è questo il caso dei Proton Packs capaci di misurarsi con cotanti titani ottenendo apprezzabilissimi risultati. Il disco si apre con due brani assolutamente anthemici come Retrofuture e Man with the Eyepacth che chiariscono subito l’alto lignaggio dei nostri.

Ma anche quando i pezzi sono costruiti con giri più tradizionalmente rock’n’roll come in Enigma Machine, Lucy in the Sky with Diagrams e Deadly Eye i ragazzi toscani ne escono facilmente vincitori.

Una citazione d’obbligo va anche a 802701 una canzone praticamente perfetta grazie alla sua concisione ed alla sua pressoché istantanea capacità di essere memorizzata, a Business As Unusual il cui lavoro di tastiere garantisce la succitata epicità e sopratutto Tentacle!, il mio pezzo preferito, uno di cui brani che in pochi sanno scrivere.

La perizia strumentale della band e l’ottima impostazione del cantato fanno il reso e rendono Paradox un disco che gira e girerà parecchio nel mio lettore; fatevi un regalo facendo altrettanto con il vostro.

Track List
1) Retrofuture,
2) Man with the Eyepatch,
3) Mystery Zone,
4) Enigna Machine,
5) Lucy in the Sky with Diagrams,
6) 802701,
7) Tentacle!,
8) Paradox,
9) Three Holes in my Head,
10) Beware of the Spiral Shape,
11) Business As Unusual,
12) Parallel Guy,
13) Deadly Eye,
14) Continuum

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