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Recensione : Pop 1280 – The Horror

Pop 1280 - The Horror: I Pop. 1280 giungono al traguardo del primo full-length trovando una bella e personale formula noise fatta di chitarre t...

Pop 1280 – The Horror

I Pop. 1280 giungono al traguardo del primo full-length trovando una bella e personale formula noise fatta di chitarre taglienti, synth impazziti, vocazione dark-wave e drone allucinati.

New York sembra essere tornata prepotentemente sulle mappe del noise rock mondiale con uscite di livello qualitativo veramente alto targate The Men, Unsane e questi Pop. 1280.
Loro sono un quartetto di fresca formazione, con alle spalle appena due singoli e un EP. Questo The Horror, dunque, il loro primo full-length. E se il buongiorno si vede dal mattino, il noise rock ha trovato dei nuovi paladini. Una band cinica, beffarda e violenta che dà vita ad un sound cattivo e rumoroso che poco concede a melodie e facili ascolti; una musica che attinge dal noise rock (Jesus Lizard, Big Black e Cows su tutti), da certa new wave-industrial vestita di dark (Chrome? Killing Joke?), e mischia il tutto in un grande pentolone utilizzando soluzioni drone per nulla facili e scontate. Ne esce fuori una cosa che assomiglia tanto ad un noise rock tribale in versione dark e drone, del quale noi tutti dovremmo essergliene eternamente grati.

È facile essere rapiti e violentati da pezzi brutali come l’iniziale Burn The Worm, che ti catapulta in un mondo oscuro, sporco e rumoroso dove i drone della chitarra e dei synth fanno a botte con un drumming tribale e una voce ossessiva e inquietante che non lascia spazio alla dolcezza. La successiva New Elettronix butta in mezzo i Suicide, sporcandoli con una squisita vena noise degna dei primissimi Sonic Youth. Bodies In The Dudes è perfetta nel suo incedere tribale, con la batteria a martellare e le chitarre lasciate in feedback a formare oscure e minacciose nuvole drone. Beg Like A Human è la perfetta canzone da funerale, con quell’incedere quasi sabbathiano e l’organo a fare da tappeto alle farneticazioni da profeta drogato di Chris Bug (the thing about dogs, is that they don’t know what they are doing, I want you to beg like a human, a human dog). C’è posto pure per una botta d’adrenalina new wave (Dogboy), sparata in faccia a suon di ritmiche ossessive e riff che graffiano lasciando a terra sanguinanti. O per la ripartenza punk-noise di West World. Perfetto pure il finale, lasciato alle pulsazioni wave ruvide e deliranti di Crime Time.

The Horror è un disco solido e duro come una lastra di granito, abrasivo come un frullino e delirante come un racconto di Jesse Bernstein. L’antidoto alla noia della musica creata per vendere e vendersi. E, se siete interessati all’evoluzione del noise rock, un album che fareste bene ad avere!

TRACKLIST:
1. Burn The Worm
2. New Electronix
3. Nature Boy
4. Bodies In The Dunes
5. Cyclotron
6. Beg Like A Human
7. Dogboy
8. West World
9. Hang ‘em High
10. Crime Time

LINE-UP:
Chris Bug (voce)
Ivan Lip (chitarra)
Pascal Ludet (basso & synth)
Zach Ziemann (batteria)

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