Interessante promo di provenienza belga, in bilico tra U.S. Maple e Shellac, con un’ accattivante sound che invade lo spazio come una installazione di Anish Kapoor.Chitarre robuste e taglienti, linee di basso grasse e corpose, batteria geometrica e mai di troppo, utilizzo di synth per rafforzare la dimensione lisergica dove necessario: I Passe Montagne sono sostanzialmente una band sintetica, che ricerca la struttura forte delle songs tramite la forma, lasciando da parte virtuosismi estetici spesso presenti in questo genere.Infatti l’ intellettualismo sonoro che si fruisce nel disco non è mai ostentato o fuori luogo, dà spazio a momenti di respiro, a momenti di quiete cerebrale. Otto brani strumentali, prima di sentire una voce strascicata e narrativa nella nona traccia, tanto inaspettata, quanto gradita e gradevole, per poi riprendere sulla falsa riga dei precedenti. Gruppo da seguire con molta attenzione.