Ancora thrash metal old-school per la Emanes Records, questa volta dalla Spagna ad opera degli Omission, band che vanta una considerevole esperienza essendo sulle scene da circa un decennio, giunti con Pioneers Of The Storm al terzo full-length.
Le coordinate sono le consuete: velocità, buona tecnica, testi e voce corrosivi, fedeltà ai dettami del genere sanciti nel corso di tutti questi anni; eppure, ancora una volta, ci troviamo ad applaudire la buona riuscita di un lavoro a prescindere dalla sua relativa originalità.
Gli Omission sono dei brutti ceffi che non fanno alcuno sforzo per apparire rassicuranti e tutto ciò si riversa nel loro thrash, brutale, carico d’odio, blasfemo e privo di orpelli: l’attitudine al genere dei quattro madrileni assicura l’ascolto di tre quarti d’ora di un buonissimo assalto sonoro che, alla fine, si rivela l’ennesima panacea dei nostri guai quotidiani.
Rispetto ai compagni d’etichetta Infinite Translation, il mood complessivo appare più tendente al plumbeo con sfumature vicine al black, ma l’efficacia del risultato finale è del tutto simile, con doverosa segnalazione per un brano killer come At Last We Will Have Revenge con un basso in bella evidenza (come del resto avviene in tutto il disco).
Lunga vita al thrash se sono sempre questi i risultati, per le novità rivolgersi ad altri lidi e ad altri generi ma a noi va benissimo così.
Tracklist :
1. Ab Intra
2. The Slaughter Hour
3. Drunken, Junkie & Punter
4. I Am the Devil Scythe
5. In Mourning We Dwell
6. Totally Fucked Up
7. At Last We Will Have Revenge
8. Crushing Defeat
9. Deathwish (Christian Death cover)
10. Attack of the Living Dead
Line-up
Surt – Bass
Patillas – Vocals, Guitars
Daviti – Drums
Javi – Guitars