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Recensione : Officium Triste / Ophis – Immersed

L’etichetta spagnola Memento Mori pubblica questo split album che ci fornisce l’opportunità di testare lo stato di salute di due tra le migliori band appartenenti alla scena death-doom europea.

L’etichetta spagnola Memento Mori pubblica questo split album che ci fornisce l’opportunità di testare lo stato di salute di due tra le migliori band appartenenti alla scena death-doom europea.

La prima coppia di brani è ad opera degli olandesi Officium Triste, con i quali viene esplorato il versante più melodico del genere; avendo a che fare con una band formatasi a metà degli anni ’90, ascoltando tracce come Repent e Bittersweet Memories non si può certo relegare i nostri al semplice ruolo di epigoni, in considerazione di un percorso musicale pressoché parallelo a quello dei Saturnus, tanto per citare un nome a caso ….
Il secondo dei due brani, in particolare, appare senza dubbio il migliore, grazie alle atmosfere malinconiche e decadenti che la band guidata da Pim Blankenstein riesce a proporre con buon gusto e grande perizia tecnica.
Si potrebbe obiettare che nulla è cambiato rispetto all’ultimo full-length, risalente ormai a cinque anni fa, ma in ambito doom questo non sempre è un difetto, anzi; è lecito affermare, quindi, che gli olandesi consolidano il loro status di band equilibrata, affidabile e mossa da una genuina passione per questo genere musicale.
Diverso, invece, il discorso per i più giovani tedeschi Ophis, i quali hanno all’attivo due ottimi dischi pubblicati in epoca relativamente recente che mostrano una lenta ma costante evoluzione stilistica.
Qui le melodie evocative dei loro compagni d’avventura lasciano il posto a partiture più massicce, contraddistinte da riff granitici e dall’uso costante di vocals ruvide, con l’alternanza di growl e screaming: Storm of Shards si spinge talvolta su territori post-metal analogamente a quanto fatto qualche mese fa dai Process Of Guilt, pur conservando in maniera più marcata rispetto ai portoghesi la propria matrice death-doom, mentre The Mirthless presenta rallentamenti più canonici ma non meno claustrofobici, senza disdegnare l’inserimento di funerei passaggi di chitarra solista.
Ottima prova, quindi, peccato solo per la resa sonora differente dei brani degli Ophis rispetto a quelli degli Officium Triste, aspetto che si percepisce maggiormente proprio potendo fare un confronto immediato nel passaggio dalla seconda alla terza traccia.
Traendo le conclusioni ci troviamo di fronte a un interessante esempio di come si possa produrre musica di uguale valore affrontando un genere simile ma con un diverso approccio. Non ci resta che attendere le due band a una nuova prova su lunga distanza per ricevere un’ennesima conferma delle buone impressioni fornite da questo split album.

Tracklist :
1. OFFICIUM TRISTE – Repent
2. OFFICIUM TRISTE – Bittersweet Memories
3. OPHIS – Storm of Shards
4. OPHIS – The Mirthless

Line-up :
OFFICIUM TRISTE
Lawrence Meyer – Bass
Niels Jordaan – Drums
Pim Blankenstein – Vocals
Martin Kwakernaak – Keyboards
Gerard – Guitars
Bram Bijlhout – Guitars

OPHIS
Philipp Kruppa – Vocals, Guitars, All instruments
Nils Groth – Drums
Oliver Kröplin – Bass
Martin Reibold – Guitars

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