Ci sono dischi che hanno sentito tutti, almeno i tutti che conosci e che si fanno le canne con te. “ Punk in drublic “ dei Nofx E’ stato a mia memoria uno dei dischi più discussi e ascoltati nei bagni della mia scuola, e non solo. “ Punk in drublic “ è il quinto album dei californiani Nofx e una delle quinte colonne dell’hardcore melodico, che poi è diventato per una generalizzazione sbagliata solo punk, e questo genere ha generato equivoci, a volte milionari per alcuni.
Se si intende punk per marcio e disordinato allora il termine ha senso ascoltando questo disco, che parla principalmente di disgraziati come noi, anche se il punk di “ Punk in drublic“ non era con la cresta, o uno skinhead anni ottanta ma generalmente uno che vestiva Carharrt e cappellino con visiera abbastanza costoso.
Certamente questa è una generalizzazione ma pantaloni larghi e boxer quasi in vista si sono cominciati a vedere ai tempi di questo disco. E questo disco come era ?
Era ed è una delle punte, se non la punta più alta dei Nofx, anche se “ The decline “ sempre su Epitaph Records del 1999 è un capolavoro assoluto che aveva anticipato molte dinamiche della nostra vita attuale e non era affatto un disco positivo. “ Punk in drublic “ è un po’ la felice commercializzazione di un certo suono hardcore melodico californiano che risuonava molto più forte ed incontaminato nei dischi precedenti dei Nofx, ma che qui arriva ad una sintesi molto efficace e che piacque moltissimo. Non c’è un pezzo brutto, se non ti piace qualcosa è perché non ti piacciono i Nofx e per carità magari fanno cagare e viviamo di nostalgia, ma questo disco non è per niente un disco spensierato, è un disco che parla di bigotti, di
Nofx Punk in drublic 1994 Epitaph Records razzisti in “ Perfect government “ e anticipa di anni tante cose, ha della genialità musicale e lirica in “ The cause “e applausi a scena aperta per “ The brews “ una canzone che parla di skinheads ebrei che picchiano i nazi, criticando i goyim ovvero i gentili, ovvero noi. O “ Don’t call me white “ che oggi farebbe incazzare tanti woke e schwa varie.
Troviamo tantissima ironia e autoironia in questo disco, ma su tutto è steso una tristezza latente come se si sapesse che mentre si balla il disastro è lì, in luce e dietro l’angolo.
Musicalmente è un disco molto vario per essere hardcore melodico, i Nofx sono un gruppo che se ha intenzione di suonare lo fa molto bene e qui da fondo a tutto il repertorio, tanto che il lavoro resistere anche agli anni che non sono pochi, infatti sono quasi trenta, e noi da piccoli pensavamo che un disco di trent0anni prima fosse registrato da Ulisse con la lira e tre pecore nel Mar Egeo. “ Punk in drublic “ che si risente benissimo ancora oggi, poi ci sono persone a cui suona in test due tre volte al giorno anche senza ascoltarlo, e rimane un lavoro importante, anche se i guardiani delle rivoluzione del punk diranno che fa cagare e che è commerciale.
Forse hanno ragione ma chi se ne fotte dei guardiani della rivoluzione. I Nofx lo stanno riportando in giro e fanno discrete adunate di gente. Queste affermazioni non sono nostalgiche, il disco non è migliore perché ricorda un periodo felice della vita, è un bel disco che continua a dire la sua anche dopo che è terminata la sbornia pseudo punk di quel periodo quando i dischi della Fat Wreck o della Epitaph vendevano in una maniera che farebbero gola ancora adesso quei numeri.
Sarebbe bello se nei commenti diceste la vostra, su cosa ne pensate di questo disco, grazie in anticipo.
Nofx Punk in drublic 1994 Epitaph Records
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