Dalla patria del black metal arriva, invece, una robusta travata a base di death/thrash che concede poco o nulla alla melodia, salvo il saltuario utilizzo di orchestrazioni, un aspetto della proposta dei No Dawn che si presta sicuramente a diverse considerazioni.
Prendendo come base di partenza l’essenza stessa del sound, che è ovviamente un metal estremo ben eseguito, privo di cali di tensione ma anche di passaggi capaci di attirare irresistibilmente l’ascoltatore, Dark Aura si rivela un lavoro che mostra le buone potenzialità dei ragazzi nordici ma fatica a decollare del tutto.
Non è facilissimo, del resto, entrare rapidamente in sintonia con un suono piuttosto asciutto e dominato da un drumming furioso che finisce, talvolta, per sopraffare gli altri strumenti; bisogna dire però che le cose tendono a migliorare dopo qualche ascolto, il che in fondo depone a favore di una certa profondità musicale.
Per quanto riguarda i citati inserti di stampo orchestrale, la sensazione è quella che si tratti del tentativo un po’ forzato di fornire un elemento di novità al songwriting, idea lodevole quanto eseguita con relativa convinzione: il connubio pare funzionare bene nella sola God Ov Torment, dove le atmosfere che si stagliano sullo sfondo si amalgamano con buon successo alla struttura death del brano, meno bene vanno le cose quando il tutto si rivela piuttosto avulso dal contesto (Preludium Ex Chaos, Exit Sanity, The Final Departure).
L’impressione è che i nostri abbiano voluto in qualche modo fare un test in corso d’opera, limitando l’esperimento solo a qualche brano per poi valutarne le reazioni; per quanto mi riguarda non credo che, per i No Dawn, perseguire la strada della contaminazione possa dare alla lunga i risultati sperati, proprio perché mi auguro, al contrario, che prendano spunto in futuro da una traccia come The Voice Ov The Abyss, dove la band mostra di saper viaggiare anche con marce più basse privilegiando un minimo di “groove” rispetto al monolitico impatto esibito nel resto del disco (emblematica, in questo senso, la parte finale del brano).
Nel complesso, il disco merita un’ampia sufficienza, perché la botta inferta dai No Dawn è comunque notevole, pur con tutte le sbavature evidenziate, resta però la sensazione di una band che debba ancora focalizzare al meglio i propri obiettivi.
Tracklist :
1. Preludium Ex Chaos
2. Dark Aura
3. Terror Divine
4. Exit Sanity
5. The Human Curse
6. Inevitable Downfall
7. God Ov Torment
8. The Voice Ov The Abyss
9. Hail The Burden
10. The Final Departure
Line-up :
Andreas Bruheim – Guitar
Paal André Sandnesmo – Guitar
Ludvik Brandsegg – Bass
Tor Erik Simensen – Vocals
Kent Skjeflo – Drums