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Michael  Potier

Michael  Potier è l’inconscio che parla ai corpi è il suono che ascolta il corpo sono le vene che eruttano fuoco tuoni suoni grida suoni è il suono primordiale che diventa e supera ogni avanguardia è ciò che sono e che non voglio vedere ma essere sono io tu Michael il tamburo primordiale fatto di sangue colori e carne l’urlo che erutta rabbia e dolore e colore e infinito bianco e nero il corpo sventrato che si ricompone e raccoglie i suoi pezzi vomitati continuamente è il free jazz di marte e di plutone intessuto di frattaglie è la mia rabbia che diventa peso insopportabile e che grida   dada e punk il mio corpo si è rotto e soffre dada e punk il mio corpo è spezzato e urla la sua gioia l’avanguardia non esiste è un incubo che esiste riascolto la mia voce spezzata l’avanguardia esiste ed è un buco nero in cui dolcemente sprofondo

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