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Recensione : Mechanical God Creation – Artifact Of Annihilation

Il deathcore dei milanesi Mechanical God Creation riconcilia con un genere che in molte circostanze viene esibito nella sua versione più sterile e pericolosamente ripiegata su se stesso.

Mechanical God Creation – Artifact Of Annihilation

Il deathcore dei milanesi Mechanical God Creation riconcilia con un genere che in molte circostanze viene esibito nella sua versione più sterile e pericolosamente ripiegata su se stesso.

Quali sono dunque gli elementi che possono fare la differenza in questo senso? Al di là dell’esecuzione, che nel caso specifico si rivela impeccabile, sono l’impeto, l’istinto e la qualità del songwriting, convogliati nella musica prodotta, che possono creare il solco tra gli anonimi mestieranti e coloro che possiedono i numeri e soprattutto la necessaria urgenza espressiva.
Artifact Of Annihilation è l’emblema del concetto appena espresso: nessuna concessione a passaggi smielati, tanto artefatti quanto in grado di spezzare irrimediabilmente il ritmo e la tensione del disco; la tracklist è un susseguirsi di brani killer nei quali la voce efferata di Lucy (questo è un growl femminile inattaccabile, dedicato a tutti coloro che storcono il naso per partito preso) si erge a protagonista su un tessuto sonoro violento sì, ma eseguito con precisione chirurgica. In tal modo il deathcore, che funge da base compositiva, spesso si evolve in un death tecnico nel quale fanno capolino anche assoli di chitarra di stampo più classico: tale aspetto stilistico trova la sua massima espressione in un brano clamoroso per gusto e varietà come Lullaby For The Modern Age.
Terror In The Air va a lambire le sponde del death scandinavo caratterizzata com’è da un groove irresistibile (ottima la scelta di abbinarvi un video) mentre la title-track, Illusions, Shadow’s Falling e Nomos Of The Earth sono solo alcune tra le mazzate più rilevanti che si abbattono impietose sull’ascoltatore, ma non va dimenticato che i Mechanical God Creation propongono interessanti digressioni al proprio martellante canovaccio compositivo grazie a passaggi acustici appropriati e ben inseriti nel contesto .
Obsidian Nightfall suggella la riuscita di un lavoro che mostra l’acquisita maturità di una band alla quale i numerosi cambi di line-up succedutisi in questi anni sembrano aver portato solo benefici effetti. L’auspicabile e probabile raggiungimento di una certa stabilità fa pensare che l’ascesa dei Mechanical God Creation sia tutt’altro che terminata, nonostante il livello già eccellente raggiunto con Artifact Of Annihilation.

Tracklist :
1. Pyramidion
2. Artifact of Annihilation
3. Illusions
4. Cult of the Machines
5. Shadow’s Falling
6. Lullaby for the Modern Age
7. Terror in the Air
8. Nomos of the Earth
9. Woe of the Spiraled Desire
10. Ocean of Time
11. Obsidian Nightfall

Line-up :
Lucy – Vocals
Veon – Bass Guitar
Ale – Guitar
Salva – Guitar
Michi – Drums

MECHANICAL GOD CREATION – pagina Facebook

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