Manzer – Beyond The Iron Portal

Visti i precedenti ci si aspettava qualcosa di più, mentre in Beyond the Iron Portal manca quel mood disturbante da battaglia estrema con cui erano forgiati i brani più datati.

Manzer – Beyond The Iron Portal

Torna il trio transalpino di cui ci eravamo occupati dopo l’uscita della compilation Pictavian Chronicles Volume 1 dello scorso anno, attivo dal 2008 e con una nutrita discografia composta da una marea di mini cd ed un full length, uscito nel 2013 dal titolo Light of the Wreckers.

I Manzer suonano un black/thrash old school sulla scia dei maestri Venom, con qualche sfuriata riconducibile ai Motorhead, e la loro proposta è quanto di più alcoolico e putrido si può trovare in giro per l’underground metallico; i dieci brani qui prodotti continuano la tradizione del loro sound, un metal estremo sparato a mille, ignorante e senza compromessi, da headbanging sfrenato sotto il palco e, purtroppo, nulla più.
La produzione deficitaria e lo stile nostalgico fanno sembrare questo lavoro una ristampa degli anni ottanta più che un album targato 2016.
Chitarre al limite, un’attitudine spregiudicata e piede a tavoletta sull’acceleratore bastano appena a raggiungere la sufficienza, mentre alcuni buoni spunti vicino al metal classico sono le uniche virtù di Beyond The Iron Portal, troppo poco per destare l’interesse degli amanti del metal estremo old school.
Sinceramente non ho trovato una song che si distingua fra le altre; i brani adottano tutti la stessa metodica: ritmiche black’n’roll, voce sguaiata, testi guerreschi e blasfemi e qualche solo di stampo classico mentre, come detto, la produzione appiattisce in modo imbarazzante il sound del trio.
Dall’ascolto della compilation mi aspettavo qualcosa di più, mentre nel lavoro su lunga distanza manca quel mood disturbante da battaglia estrema con cui erano forgiati i brani più datati.
Beyond The Iron Portal risulta così un lavoro rivolto solo a chi ama il metal più grezzo: qualche spunto di interesse gli amanti di queste sonorità lo potrebbero anche trovare, mentre per tutti gli altri l’udito deve necessariamente rivolgersi altrove, peccato.

TRACKLIST
1. Open the Portal
2. Torment of the Strix
3. Veisalgia Damnation
4. Prepare Your Soul to Die
5. 890 03:59 instrumental
6. Màetre é Cunpagnun
7. Nuclear Necropolis
8. Semen Goddess
9. Beyond the Iron Portal
10. Hard Metal Jackhammer

LINE-UP
Fëarann – Bass, Vocals (backing)
Shaxul – Drums, Vocals
Hylde – Guitars

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