Trio di foggia londinese, i Male Bonding sono stati indubbiamente tra le novità più interessanti dello scorso anno grazie al loro disco di debutto “Nothing Hurts”, in buona compagnia insieme a Avi Buffalo e Tame Impala (formando una magnifica tripletta marcata tutta Sub Pop). Esce solo ad un anno di distanza il loro secondo lavoro, “Endless Now”, che riserva non poche sorprese.
La prima novità macroscopica, infatti, è che i Male Bonding, pur rimanendo tutto sommato all’interno dello stesso genere musicale, hanno completamente cambiato registro. Sono passati da quel tripudio di strumenti chiassosi e disordinati, che respingeva ma allo stesso tempo affascinava l’ascoltatore, a melodie in cui la sezione ritmica è sempre molto marcata ma dove l’esagitazione adrenalica lascia spesso il passo a toni più pacati e rilassati.
Giudicare “Endless Now” con ancora in testa le brevi ed intense tracce di “Nothing Hurts” porta ad inevitabili errori di giudizio. Il disco rischia infatti di deludere le aspettative di chi si era affezionato al divertimento imperante del predecessore ma riesce comunque a tenere alto il livello di coinvolgimento, che anzi sale ascolto dopo ascolto. Sembra apprezzabile, piuttosto, il tentativo del gruppo di esplorare un territorio del tutto nuovo, senza ripetersi né riposarsi sugli allori del successo ottenuto con l’esordio.
Qualche accenno al lavoro precendente lo si può comunque trovare seminato qua e là nella scaletta: partendo subito dalla doppietta iniziale (“Tame The Sun” e “Carrying”, due singoli diretti e coinvolgenti) passando poi per “Mysteries Complete” e “What’s That Scene”, in cui si trova una versione stemperata del rumore assordante tipico del primo disco. È in tracce come “Bones” o “Can’t Dream”, però, che i Male Bonding si cimentano in atmosfere più rarefatte, spesso venate di malinconia, ma non per questo meno efficaci. Con “The Saddle”, poi, il gruppo raggiunge l’apice della metamorfosi: una chitarra acustica accompagnata da pianoforte e archi arriva come qualcosa di piacevolmente inaspettato, dimostrando chiaramente l’intento di ‘uscire fuori dal seminato’ da parte del trio londinese.
“Endless Now” è un disco sicuramente non esente da difetti o momenti meno convincenti degli altri (soprattutto nel finale, con “Channeling Your Fears” e “Dig You Out”) ma segna comunque una svolta positiva nella carriera dei Male Bonding che dimostrano infatti di saper camminare sulle proprie gambe anche al di fuori del limbo rumoroso di “Nothing Hurts” e di poter andare oltre il successo istantaneo ma precario di un ottimo disco d’esordio.
01 Tame The Sun
02 Carrying
03 Seems To Notice Now
04 Bones
05 Before It’s Gone
06 What’s That Scene
07 Mysteries Complete
08 Can’t Dream
09 The Saddle
10 Channelling Your Fears
11 Dig You Out
12 Reprise