Certo che nel nostro bistrattato paese di buona musica ne esce a frotte e, benché i media puntino a lobotomizzare le persone con patetici concorsi musicali per giovani star o novelle Sister Act, il rock, quello vero, sforna band interessantissime che producono gioiellini come Monarch, esordio sulla lunga distanza per i romani Mad Shepherd.
Autori di due Ep nel 2009 e nel 2012, la band licenzia il primo album con l’aiuto di Walter Babbini alla co-produzione, già al lavoro con Zucchero, Morricone e Negrita, mentre il mastering e’ stato affidato a Howie Wenberg, produttore americano che nel proprio curriculum ha collaborazioni con Metallica, Deftones e Muse.
Monarch è un concept che prende il nome da un progetto targato CIA sviluppato negli anni cinquanta/sessanta, che consisteva nel far assumere alcune droghe (come LSD) per trasformare le persone a loro insaputa in perfetti agenti segreti; i Mad Shepherd prendono spunto dalla vicenda per descrivere la società odierna e la globalizzazione dell’individuo attraverso dieci brani di un rock alternativo ispirato ai maestri americani, da Seattle ai giorni nostri e dando vita così ad un lavoro intimista, maturo, autentico caleidoscopio di suoni inglobati in un songwriting ispirato.
Aiutato dal drummer Valter Sacripanti (Frankie Hi Energy, Nek, Massimo Varini) il gruppo romano ci consegna una serie di canzoni che, pur traendo sicuramente spunto da quanto accaduto oltreoceano negli ultimi vent’anni, risultano comunque fresche, personali, cangianti, potenti, mantenendo allo stesso tempo un approccio cantautorale ed un sound mai troppo sfacciato ma, piuttosto, elegante, facilitato in questo dalla bellissima voce del singer Stefano Di Pietro, emulo del miglior Chris Cornell (California è l’abc dell’artista americano, song splendida).
In Believe spunta il fantasma di Trent Reznor nel modo di cantare di Stefano così come nell’andamento sincopato del pezzo, ma si ritorna su binari cari alla band di “Superunknown” con la ancora emozionante So It Goes, mentre tra gli altri brani spiccano anche risultano Discotech e Rising, dal bellissimo riff.
L’album rimane per tutta la sua durata su livelli molto alti, confermando i Mad Shepherd come ottimi interpreti del genere suonato e facendo di Monarch un ottimo acquisto per i rockers amanti di queste sonorità.
Tracklist:
1. Sick Man of Europe
2. Discotech
3. California
4. Monarch
5. Believe
6. So it Goes
7. Rising
8. Serial Number 64
9. Rebirth
10. Blood Thief
Stefano Di Pietro – Vocals
Salvatore Dragone – Guitars
Francesco Leone – Bass
Marco Fiorenza – Drums
Valter Sacripanti-Drums
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