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Recensione : Lord Vicar – Gates Of Flesh

I Lord Vicar si confermano come una di quelle band in grado di fungere da traino per il genere nel nuovo millennio e con Gates Of Flesh regalano un album imperdibile agli appassionati.

Lord Vicar – Gates Of Flesh

Un altro ottimo lavoro incentrato sulla musica del destino dal taglio classico che va a rimpolpare le truppe scese in campo negli ultimi mesi con lavori sopra le righe.

I Lord Vicar, con base in Finlandia sono una multinazionale dei suoni cadenzati e monolitici: fondati quasi dieci anni fa da Kimi Kärki (Peter Vicar) dei Reverend Bizarre, raggiunto sull’altare messianico da altri nomi importanti del genere come Chritus, ex vocalist tra gli altri di Count Raven e Saint Vitus, e dalla sezione ritmica composta dal solo Gareth Millsted al basso ed alle pelli.
Gates Of Flesh, contando su musicisti che sanno come far suonare un disco del genere, non può che essere una tappa importante per gli amanti del doom metal, specialmente di chi ne ama il mood classico, ovvero atmosfere heavy rock riconducibili agli anni settanta, un’alternanza perfetta tra brani dal lento incedere ipnotico ad altri con una verve più accentuata e magiche ed oniriche atmosfere, con la sei corde dello storico chitarrista a sanguinare sulle ritmiche vulcaniche e laviche di una sezione ritmica pesante come un’incudine.
Messianico e stupendamente interpretativo, il singer ci conduce tra le spire di questa ottimo lavoro avvolgente ed appunto ipnotico, senza concedere nulla a facili sfumature stoner ma regalando ottimo doom classico.
L’album risulta così un’opera affascinante dove sono ben chiare le coordinate del gruppo che, con talento, segue i dettami del genere così da confermare le ottime sensazioni create dai due dischi precedenti e continuando imperterrito a seguire la religione doom.
Non mancano brani che alzano il livello globale di Gates Of Flesh anche se il lavoro è un monolite di suoni lenti e cadenzati da ascoltare facendosi rapire dalle atmosfere sabbatiche create dal combo, ma il mood settantiano e armonico dell’opener Birth Of Wine e, soprattutto, la marcia inesorabile e lentissima della conclusiva Leper, Leper non potranno che essere acclamate da chiunque si professi amante dei suoni ipnotici, liturgici e magici della musica del destino.
I Lord Vicar si confermano come una di quelle band in grado di fungere da traino per il genere nel nuovo millennio e con Gates Of Flesh regalano un album imperdibile agli appassionati.

TRACKLIST
1. Birth of Wine
2. The Green Man
3. A Shadow of Myself
4. Breaking the Circle
5. Accidents
6. A Woman Out of Snow
7. Leper, Leper

LINE-UP
Gareth Millsted – Drums, Bass
Kimi Kärki – Guitars, Bass
Chritus – Vocals

LORD VICAR – Facebook

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