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Recensione : Link Protrudi & The Jaymen – The Best Of

Chissà che fatica quindi dev'essere stata per il nostro mutuare il suo nome - sia pur omaggiando sua maestà Link Wray - ed accettare per una volta di non cantare, cosa per altro che fa solitamente in maniera egregia.

Link Protrudi & The Jaymen – The Best Of

Chi avuto la fortuna – o la sventura vedete voi – di conoscerlo di persona ha un ricordo di mister Protrudi non esattamente idilliaco, quello di una persona dall’ego a dir poco smisurato.

Chissà che fatica quindi dev’essere stata per il nostro mutuare il suo nome – sia pur omaggiando sua maestà Link Wray – ed accettare per una volta di non cantare, cosa per altro che fa solitamente in maniera egregia.

A distanza – se non vado errato, leggerlo sarebbe stato troppo semplice, di undici anni – la benemerita Go Down Records ristampa questo esplosivo best of composto da ventisei brani di surf strumentale suonato con passione, competenza, attitudine e bruciante urgenza come raramente capita di ascoltare.

Il vostro affezionatissimo (cit.) già provvide a parlarne allora e trova quindi poco da aggiungere sulla scaletta (esaltante) ma si premura di aggiungere tre cose:

1) il mare è a portata d’occhio ed ascoltare questo disco te ne mette una voglia esponenziale,

2) sul sito dell’etichetta trovate questo disco ad una cifra onestissima, spendere gli stessi soldi per bere due merdosissimi cocktails farebbe di voi davvero delle brutte persone

3) quanto è figo parlare in terza persona?!?

Se non avete la fortuna di avere la spiaggia a pochi metri dalla vostra dimora, mica siete tutti il Santo perdio, mettete questo cd nel lettore e fatevi travolgere dalle onde che l’ascolto vi farà cavalcare con la mente, se non provate questa sensazione o ascoltate musica di merda oppure avete sbagliato droga o, più semplicemente, il suo dosaggio.

Un giorno all’improvviso mi innamorai di te, il cuore mi batteva, non chiedermi il perché, non c’entra un cazzo? Non siate miscredenti per cortesia!

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