iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Life’s December – Colder

Un album che nel suo enorme mood estremo destabilizza e sorprende, un esempio di metal moderno che travolge tutte le aspiranti fighette col mascara che ci dobbiamo sorbire sui canali satellitari.

I giovanissimi Life’s December da San Gallo debuttano sotto l’ala della Dark Wings con questo impressionante esempio di deathcore malatissimo e distorto, con molte parti al limite del djent, per un esempio di metallo moderno che definire estremo è un eufemismo.

Il gruppo si distingue per un approccio violentissimo, schizoide e saturo di distorsioni, parti elettroniche ed atmosferiche da brividi, facendo di Colder un monolite pesantissimo di musica estrema.
Growl e scream malati, basso che pulsa tanto da spaccare le membrane dei vostri diffusori, in un clima di terrore che ha nell’inizio della terrificante Snow Falls Silently il suo apice.
Poco più di mezzora nel labirinto di terrificante violenza creato dalla band svizzera, bastano ed avanzano, il clima di tensione non cede un attimo e Colder senza alcun dubbio risulta un lavoro per palati forti.
Ritmiche marziali, chitarre che urlano dolore e voci, che sembrano provenire da una casa per malati mentali, il tutto ricamato a dovere per creare incubi, con atmosfere di raggelante elettronica e voci registrate in preda ad un delirio disturbante.
Gli attimi dove un pacato accordo sembra lasciare un po’ di respiro (My Existence) trovano subito sfogo in un’interpretazione drammatica e tragica del singer Rico Bamert, che si porta nella sue corde vocali tutti i mali ed i disagi del mondo.
La title track esplode come un vulcano in eruzione, talmente pesante la parte cadenzata che, quando la band lascia le redini e parte in quarta la violenza sonora stempera il calore della lava distorta.
Un album che nel suo enorme mood estremo destabilizza e sorprende, un esempio di metal moderno che travolge tutte le aspiranti fighette col mascara che ci dobbiamo sorbire sui canali satellitari.
Se avete un lungo pelo sullo stomaco avvicinatevi pure a questo lavoro, altrimenti usate molta cautela nel maneggiare la materia estrema racchiusa in Colder.

TRACKLIST
1. Final Speech
2. Lest I Forget
3. Memories
4. World Of Blame
5. Interludium
6. Snow Falls Silently
7. My Existence
8. Colder
9. Hero Missing

LINE-UP
Rico Bamert- Vocals
David Mühlethaler- Guitars
Valens Wullschleger- Guitars
Jérémie Gonzalez- Drums
Simon Mäder- Bass

LIFE’S DECEMBER – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP