L’Albero Del Veleno è un progetto interamente strumentale realizzato da alcuni musicisti fiorentini con l’intento di riportare alla ribalta le sonorità che accompagnavano i thriller e gli horror italiani nelle prolifiche stagioni vissute dal nostro cinema negli anni ‘60 e ‘70, seguendo le orme, in tal senso, degli svedesi Anima Morte, autori negli ultimi anni di diversi lavori capaci di attingere a quel filone stilistico.
La musica contenuta in Le Radici Del Male è, quindi, un prog-rock che attinge ai nomi più noti della nostra scuola ma contemporaneamente inglobando le influenze dei grandi compositori italiani di colonne sonore, e tutto ciò porta ad un immediato accostamento agli imprescindibili Goblin di Claudio Simonetti.
Il sound de L’Albero Del Veleno non raggiunge ancora analoghi picchi di coinvolgimento emotivo, e non sarebbe neppure giusto chiedere ai fiorentini di attestarsi a simili livelli fin dalla prima uscita, ciò non toglie però che l’album regali una quarantina di minuti di ottima musica, specie quando i nostri si liberano di un certa attenzione alla forma per lasciarsi andare a passaggi coinvolgenti come nel finale di … E Resta Il Respiro o nell’autentico e sentito omaggio al quel prog italiano che ha segnato un epoca anche oltre confine, in Un Altro Giorno Di Terrore; il video girato appositamente per questo brano, tutto sommato, può servire più di molte parole ad illustrare quale sia l’immaginario cinematografico e musicale che anima il mondo de L’Albero Del Veleno.
Da rimarcare la costante presenza di uno strumento come il flauto, che rende ancor più retrò un sound che comunque gode a livello di produzione di tutti i benefici della modernità e, indubbiamente, Le Radici Del Male è un disco al quale, chi è appassionato a quell’epopea musicale, dovrebbe dare un ascolto visto che in certi passaggi ha la capacità di ricreare antiche magie.
Purtroppo, e mi duole ribadire un concetto già espresso a proposito di lavori interamente strumentali anche in altri ambiti stilistici, l’assenza della voce alla lunga rappresenta un vuoto che la pur eccellente vena mostrata dai nostri non riesce a colmare del tutto.
Va detto, però, che l’idea di abbinare la musica alle immagini, anche in sede live come già sperimentato dal gruppo, è brillante pur se non inedita e potrebbe rivelarsi alla lunga vincente, soprattutto se anche a L’Albero Del Veleno fosse concessa l’opportunità di coniugare le proprie composizioni a una pellicola capace di lasciare il segno nella storia del cinema, come accadde quasi quarant’anni fa ai Goblin in occasione di “Profondo rosso”.
Tracklist:
1. Dove Danzano le Streghe
2. …E Resta il Respiro
3. Presenza dal Passato
4. Un Altro Giorno di Terrore
5. Due Anime Nella Notte
6. Al di là del Sogno… l’Incubo Riaffiora
Line-up:
Nadin Petricelli – Keyboards & Synth
Lorenzo Picchi – Guitars
Michele Andreuccetti – Bass
Francesco Catoni – Viola
Marco Brenzini – Flute
Claudio Miniati – Drums