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Recensione : La valle dell’ Eden di John Steinbeck

La valle dell'Eden è un romanzo di John Steinbeck pubblicato nel 1952. Il romanzo è ambientato principalmente nella valle di Salinas, in California, tra l'inizio del XX secolo e la fine della prima guerra mondiale.

La valle dell’Eden di John Steinbeck

La valle dell’ Eden di John Steinbeck

In un moderno Eden, la valle percorsa dal fiume Salinas, nella California settentrionale, si intrecciano le complesse vicende di varie generazioni e, in particolare di due famiglie patriarcali.

Una saga familiare che tra odi e antagonismi scorre parallela ai grandi momenti della storia americana, dalla guerra civile al primo conflitto mondiale.

Scritto nel 1952, soggetto dell’omonimo film di Elia Kazan interpretato da James Dean, “La valle dell’Eden” è una sorta di summa delle tematiche affrontate da Steinbeck nel corso della sua lunga attività letteraria.

Potrete leggere passaggi come questi:

• (…) arrivarono i duri, avidi spagnoli, rapaci e realistici, e la loro sete di esplorazione aveva come meta l’oro e Dio. Collezionavano anime e gioielli.

• Vari gradi di umiltà sono imposti a un soldato (…) in modo che egli possa, al momento opportuno, non recalcitrare troppo di fronte all’ultima umiltà: una morte sporca e senza significato.

• Adam passò altri cinque anni a fare tutte le cose che fa di solito un esercito per impedire ai suoi uomini di impazzire: lustrare metallo e cuoio all’infinito, esercizi in ordine chiuso e cortei, la cerimonia dell’alzabandiera, un sacco di daffare per gente che non fa assolutamente niente.

• (…) imparò che la gente, quando è molto povera, trova pur sempre qualcosa da dare e ha l’impulso di darla. Nacque in lui l’amore della povera gente, che non avrebbe potuto concepire se non fosse stato povero lui stesso.

• Le prove che Dio non esiste sono molto forti, ma per un sacco di gente non sono così forti come il sentimento che Dio esiste.

In una piccola città dove tutti si conoscono tra loro è quasi impossibile credere che uno che conoscete possa essere un assassino. Per quella ragione, se non ci son tracce che portino ben chiaramente in una certa direzione, deve trattarsi di qualche truce straniero, qualche vagabondo venuto dal mondo esterno dove simili truci cose accadono. Allora si mettono a ferro e fuoco gli accampamenti dei vagabondi, si acchiappano i loro ospiti e si va a esaminare i registri degli alberghi. Ogni persona che non sia conosciuta è automaticamente sospettata. (…) E poi c’erano anche gli zingari, una carovana intera a meno di cinque miglia di distanza. E la passarono bella, quei poveri zingari!

• La nostra specie è la sola specie creativa, e ha un solo strumento creativo, la mente e lo spirito individuale dell’uomo. Niente è mai stato creato da due uomini. Non ci sono buone collaborazioni, sia in musica sia in arte, o in poesia, in matematica, in filosofia. Una volta che abbia avuto luogo il miracolo della creazione, il gruppo può edificare ed estendere, ma il gruppo non inventa mai nulla. La cosa preziosa giace nello spirito individuale dell’uomo.

• Dev’esser difficile uccidere un uomo che non si conosce e non si odia.

• Un servitore perde lo spirito d’iniziativa.

• Era un Weltschmerz, la tristezza cosmica che si alza nell’anima come un gas e diffonde la disperazione e tu ne cerchi disperatamente la causa e non la trovi.

• La mia fantasia un giorno mi farà avere un passaporto per l’inferno.

• E poi viene la cultura che è divertimento, rilassamento, un trasportarsi fuori dal dolore di vivere.

• Credo che tutti al mondo, più o meno, abbiano provato il senso d’essere ripudiati. E a questo segue l’ira, e all’ira una forma di delitto come vendetta, e al delitto la colpa: ecco la storia dell’umanità. Se la ripulsa potesse essere amputata credo che l’uomo non sarebbe quello che è. Forse ci sarebbero meno pazzi. E sono sicuro, dentro di me, che non ci sarebbero tante prigioni. È tutto qui: il principio, la partenza.

• (…) la parola ebraica, la parola timshel – tu puoi – implica una scelta. Potrebbe essere la parola più importante del mondo. Significa che la via è aperta. Rimette tutto all’uomo.

• È facile per pigrizia o per debolezza gettarsi in grembo alla divinità e dire: “Non potevo farci nulla, la via era prestabilita.”. Ma pensate alla gloria della scelta! È questo che fa di voi un uomo. Un gatto non ha scelta, un’ape è costretta a fare il miele.

• (…) sento di essere un uomo. E sento che un uomo è una cosa importantissima, forse più importante di una stella. Questa non è teologia. Non ho nessuna inclinazione per gli dèi. Ma c’è in me un nuovo amore per quel fulgido strumento che è l’anima umana.

• Forse tutti sono troppo ricchi. Ho osservato che non c’è un’insoddisfazione come quella dei ricchi. Dài da mangiare a un uomo, rivestilo, mettilo in una bella casa, e morirà di disperazione.

• È una delle glorie dell’essere umano il sapere una cosa e seguitare a non crederci.

• Essere una persona implica una responsabilità. È qualcosa di più che occupare semplicemente un certo spazio.

• Non c’è nessuna dignità nella morte in combattimento. Generalmente si tratta di uno spargimento di sangue e di carne umana, e il risultato è qualcosa di sporco (…).

• Adam aveva visto una guerra (…) aveva esperimentato quel capovolgimento di tutte le regole per cui un uomo si permette di uccidere quanti più può dei suoi simili.

• Pare che la ricchezza vada ai poveri di spirito, a chi manca d’interesse e di gioia. Per dirlo chiaro e tondo: i ricchi sfondati sono una manica di disgraziati.

• Ho sempre dovuto piangere da solo.

Cos’altro aggiungere?

“La valle dell’Eden” è in assoluto uno dei maggiori successi editoriali negli Stati Uniti, accostabile per imponenza a “Via col vento”.

La valle dell’Eden di John Steinbeck

La valle dell’Eden è un romanzo di John Steinbeck pubblicato nel 1952. Il romanzo è ambientato principalmente nella valle di Salinas, in California, tra l’inizio del XX secolo e la fine della prima guerra mondiale.

La storia si intreccia tra le vicende di due famiglie, gli Hamilton e i Trask. Adam Trask è un giovane agricoltore che si innamora di Cathy Ames, una ragazza tormentata e problematica. I due si sposano e hanno un figlio, Cal. Tuttavia, il loro matrimonio è destinato a fallire a causa della natura violenta e possessiva di Cathy.

Intanto, la sorella di Adam, Abra, si innamora di Charles Trask, il fratello di Cathy. I due si sposano e hanno una figlia, Aron. Charles è un uomo buono e onesto, ma è tormentato dai sensi di colpa per le azioni di suo fratello Adam e di sua sorella Cathy.

Il romanzo esplora temi come l’amore, la perdita, la colpa, la redenzione e la natura umana. È un romanzo complesso e affascinante, che offre una visione profonda della condizione umana.

Alcuni temi principali del romanzo

  • L’amore e la perdita: Il romanzo esplora l’amore in tutte le sue sfaccettature, dall’amore romantico all’amore fraterno. L’amore è spesso associato alla perdita, come nel caso del matrimonio di Adam e Cathy, che è destinato a fallire.
  • La colpa e la redenzione: I personaggi del romanzo sono spesso tormentati dai sensi di colpa per le loro azioni. Adam si sente in colpa per aver sposato Cathy, e Charles si sente in colpa per le azioni di suo fratello. La redenzione è possibile, ma è spesso un processo lungo e difficile.
  • La natura umana: Il romanzo esplora la natura umana, con tutte le sue contraddizioni. I personaggi del romanzo sono spesso imperfetti e tormentati, ma sono anche capaci di grande amore e compassione.

N.d.E.

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