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Recensione : La Base – Antropoparco

L'impressione è che la band debba ancora maturare

Gli abruzzesi La Base, power trio composto da Mirko Lucidoni, Antonio Campanella e Francesco Amadio, debuttano sulla lunga distanza con Antropoparco. Il disco, uscito per il collettivo La Noia, si muove su sonorità rock/alternative rock, facendo fatica, però, a trovare argomenti validi per convincere.

Il buon intreccio di chitarra, basso e batteria di Come Pietra Di Calcare, mitigato da un timbro vocale piuttosto acuto e, a tratti, sgraziato (ce lo porteremo dietro fino alla fine), introduce la calda e sinuosa Caos X e il procedere più intenso e coinvolgente di Primavera (forse il pezzo migliore del lotto).
Scorrevole come la precedente, Dejavù si fa notare per la combinazione di basso e chitarra, mentre la stanca durezza de Il Martello, apre alla prolissità della mai a fuoco Mai Una Gioia e al faticoso proseguire di Un Nuovo Disordine.
L’assenza di mordente de Il Rettile, infine, cede alla interessante coda strumentale di Alprazolam il compito di chiudere.

I La Base mettono su disco nove pezzi che si fanno ricordare quasi esclusivamente per qualità negative: voce spesso fuori luogo, testi piuttosto insipidi, parte strumentale abbastanza ingenua e incapace di creare flussi sonori congruenti. C’è del buono, per carità, ma si limita alla capacità di coinvolgere di Primavera e alla coda strumentale di Alprazolam. L’impressione è che la band debba ancora maturare quasi tutte le competenze necessarie per dar vita a canzoni effettivamente valide. Speriamo di veder maggiori risultati al prossimo giro.

Tracklist:
01. Come Pietra Di Calcare
02. Caos X
03. Primavera
04. Dejavù
05. Il Martello
06. Mai Una Gioia
07. Un Nuovo Disordine
08. Il Rettile
09. Alprazolam

Line-up:
Mirko Lucidoni
Antonio Campanella
Francesco Amadio

LA BASE – Facebook

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