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Recensione : Kongh – Sole Creation

Terzo album per la band svedese Kongh, pesanti radici doom per il trio nordeuropeo, che in questo disco trova una dimensione sonora ampia e potente . Come disegnato in copertina, il risveglio e l'arrivo imminente di un gigantesco gorilla sembrerà comparire nei riff e nelle cadenze di questo Sole Creation.

Kongh – Sole Creation

Svezia, una terra dove il metal si ascolta a colazione, una terra dove la passione per il nero e l’occulto è paragonabile alla passione di un italiano medio per il calcio e le donne; Bathory, Marduk, In Flames, Entombed, Meshuggah, Opeth, è infinita la lista di band che nascono dal freddo delle terre scandinave e che hanno segnato profondamente i tratti e i caratteri del metal moderno. Nati dall’incontro tra David Johansson (chitarra e voce) e Tomas Salonen (batteria), i Kongh si ritrovano appunto avvolti in una cultura popolare metal immensa e dal 2004 incominciano a rinchiudersi e passare il loro tempo in sale prove, riuscendo così nel 2006, dopo l’aggiunta del bassista Oskar Ryden, a registrare il loro primo demo. Cadenze doom e atmosfere sludge sono le caratteristiche principali del loro sound. Negli anni, con due album e vari split, riescono piano piano a farsi un nome ed entrare così in circuiti di distribuzione e di live importanti, vedi tour in appoggio a realtà come Cult Of Luna e Neurosis. Per questo Sole Creation sembra che il trio scandinavo abbia preso una strada più progressive/psychedelic rock. Rispetto ai precedenti dischi, le melodie prendono più spazio, i vocalismi viaggiano puliti nei riff più aperti e si chiudono in cupi fraseggi nelle parti più serrate, segnando forte le quattro tracks di questo lavoro. Il suono è forse il maggior protagonista di questo disco: alla regia troviamo Magnus Lindberg (Cult Of Luna) che ha saputo dare quei colori ”post” ad una band che, rifacendosi ad un genere dai tratti classici come il doom, rischierebbe di finire in quella marea di registrazioni, che oggi giorno ci troviamo ad ascoltare e scartare come ”già sentito”. In alcune parti, sopratutto in certi arpeggi e incastri di chitarra, viene alla mente una certa psichedelia di casa Mastodon. Forse il limite più grosso è un supporto ritmico non proprio pronto a certi passaggi più prog, che solitamente vengono accompagnati da tecnicismi ritmici più evoluti. La batteria in tutto il disco, scandisce il tempo decisa ma rimanendo sempre cruda e semplice. Tutte le quattro songs sfiorano i dieci minuti, difatti l’abilità del trio svedese sta proprio nell’evolvere i pezzi mischiando momenti più acustici, con arpeggi di chitarre velenose , alternandoli a parti lente ,trascinate, dal sound pesante e ruvido, creando così ”crescendo” che dilatano il minutaggio di tutte le tracks del disco. Uscito il 6 Febbraio sotto la Agonia Records, etichetta polacca specializzata in Black/Death Metal, Sole Creation segna una prova di maturità della band arrivata al loro terzo disco. Tenendo forti le radici doom, i Kongh hanno saputo lanciarsi in territori nuovi, mostrando così un ennesima conferma e un’inaspettata veste ”post”.

Tracklist:
1. Sole Creation
2. Tamed Brute
3. The Portals
4. Skymning

Line-up:
David Johansson – guitar, bass and vocals
Tomas Salonen – drums
Olle Hedenström – bass (live)

KONGH – pagina Facebook

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