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Recensione : Ka Mate Ka Ora – Violence

Nel sottobosco indipendente musicale nostrano c’è un piccolo segreto custodito alquanto gelosamente dagli amanti della buona musica.

Si tratta di un trio che da poco ha aggiunto un ulteriore elemento alla sua line-up e capace di sfornare la terza fatica discografica sulla lunga distanza in quattro anni anni di esistenza. Si chiamano Ka Mate Ka Ora e professano uno shoegaze che in più occasioni rallenta elegantemente il ritmo secondo i canoni tanto cari allo slowcore.
Trainate da una lieve foschia di feedback le dieci tracce in scaletta esibiscono un delizioso impianto musicale capace di spazzar via tutto, suoni, immagini, colori ed altri appigli cui ci si è aggrappati. Dieci tracce in cui melodie circolari intersecano tensioni elettriche e ricami di batteria evocando atmosfere delicatamente malinconiche. Dieci carezze stritolanti che esibiscono densi strati sonori puntellati da una sana dose di rumore bianco e da un cantato etereo che ricorda in più frangenti i My Bloody Valentine. Un mix di struggente passionalità e ricercata eleganza per un album che conferma appieno il talento mostrato nelle puntate precedenti della discografia del gruppo toscano.
Con Violence i Ka Mate Ka Ora hanno confezionato un disco che sembra cesellato con minuzia, dove i brani si caricano di pathos nonostante una velocità di crociera non elevata, facendo spesso leva sulle corde emotive dell’ascoltatore. Un’oasi sonora dove rifugiarvi nelle uggiose serate autunnali.

Tracklist:
01. Flowers
02. We’re Finally On Our Own
03. Birdy
04. The Lobster
05. Last Words
06. Jasmine’s Lullaby
07. Daisies Wine
08. The Funeral March Of Whales
09. Dreamers Of Pictures
10. Mistake Song

KA MATE KA ORA – pagina Facebook

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