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Recensione : Jorn – Heavy Rock Radio

Le cover che compongono l'album spaziano dal rock radiofonico al classico hard & heavy, primo amore di un Lande che non finisce di stupire in quanto a bravura

Premessa: in anni in cui l’industria discografica è attanagliata da una crisi che rispecchia il mondo in cui viviamo, con l’avvento del web che indubbiamente ha relegato l’acquisto fisico dei cd ad una pura formalità da fan, cosa spinge il (probabilmente) più grande vocalist hard & heavy vivente a licenziare un lavoro di (inutili dirà qualcuno) cover?

La passione, scommetto, una passione che ha visto Jorn Lande prestare la sua voce ovunque sia stato necessario, dagli ormai lontani e poco conosciuti Mundanus Imperium e The Snake, passando per gli immensi ARK, i Millenium, la prima incarnazione dei Masterplan, i Beyond Twilight e tutte le opere metal a cui Jorn ha regalato momenti di intense performance metalliche.
L’incarnazione del mito Ronnie James Dio affermano in molti, anche se l’eclettico singer norvegese era stato, prima, il perfetto re Coverdale nei dischi con i The Snake della coppia Moody/Marsden, fautori del sound creato in capolavori epocali come Trouble, Love Hunter e Come And Get It, poi esiliati dopo che il serpente bianco vide una via economica più facile nel Sunset Strip losangelino.
Ma Jorn ha regalato anche musica sopra le righe con la sua carriera solista, soprattutto con i due masterpiece Worldchanger e The Duke, opere difficilmente superabili anche dallo stesso artista, che ha da sempre mostrato la voglia di prestare la sua voce ai brani che hanno fatto la storia del rock e non solo.
Heavy Rock Radio, infatti, non è il solo album di cover di Jorn, alle prese con il mito Dio nell’album dedicatogli nel 2010 ed Unlocking The Past, uscito tre anni prima.
Le cover che compongono l’album spaziano dal rock radiofonico al classico hard & heavy, primo amore di un Lande che non finisce di stupire in quanto a bravura, perfettamente calato nella varietà di generi di cui questo cd si può vantare, e non sono da meno i musicisti coinvolti.
Si passa così dal pop dell’opener I Know There’s Something Going On di Frida, alla bellissima versione del classico degli Eagles Hotel California, da Killer Queen della regina britannica alle note avvolte di malinconia per un mondo rock che non c’è più di Rev On The Red Line (Foreigner) e Don’t Stop Believin, splendida song targata Journey.
Ovviamente il vocalist dà il meglio di sé quando il vichingo che è in lui si arma di spadone e scudo e parte a procurar battaglia con i brani che più gli si addicono, ed il trittico Stormbringer (Deep Purple), Rainbow In The Dark (Dio) e The Final Frontier (Iron Maiden) risplendono del talento del cantante norvegese.
Per molti Heavy Rock Radio potrà anche essere un album da ignorare, ma chi ama Jorn potrà ancora una volta godere del suo immenso talento e delle sue performance fuori categoria nel panorama odierno. Inchiniamoci davanti a sua maestà!

TRACKLIST
1. I Know There’s Something Going On
2. Running Up That Hill
3. Rev On The Red Line
4. You’re The Voice
5. Live To Win
6. Don’t Stop Believin
7. Killer Queen
8. Hotel California
9. Rainbow In The Dark
10. The Final Frontier
11. Stormbringer
12. Die Young

LINE-UP
Jorn Lande – vocals
Alessandro Del Vecchio – Keyboards
Trond Holter – guitars
Thomas Bekkevold – bass
Francesco Jovino – Drums

JORN – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=FZbMZrNdy9U

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