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Iaquinto/torrengo – Filosofia Del Futuro (raffaello Cortina, 2018)

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Iaquinto/torrengo – Filosofia Del Futuro (raffaello Cortina, 2018)

Nella recensione del libro Memphis all’infinito, di Livio Horrakh, ho toccato il tema dei viaggi nel tempo. L’argomento ritorna oggi parlandovi dell’ottimo saggio Filosofia del futuro. Un’introduzione, di Samuele Iaquinto e Giuliano Torrengo, edito da Cortina un paio di mesi fa.

A differenza del romanzo di Horrakh, proiettato fondamentalmente nel passato e nei paradossi che una sua modifica potrebbe provocare nel presente, Filosofia del futuro si dedica in maniera speculativa al futuro, appunto, e cerca di sviscerare da un punto di vista epistemologico tutte le questioni affini a esso.

In prima istanza i due filosofi ci tengono ad affermare che l’argomento “tempo” non riguarda solo la fisica, ma può, anzi deve essere affrontato da un punto di vista speculativo. Sarebbe corretto insomma interrogarsi filosoficamente sul significato dei termini “passato”, “presente” e “futuro”, al fine di non tralasciare alcuna sfumatura di senso di queste parole che tanto affascinano anche noi appassionati di fantascienza.

“Se da una parte la filosofia non può ignorare i modelli offerti dalla fisica, quindi, dall’altra esistono problemi che solo la filosofia è in grado di affrontare. Ovviamente, “solo la filosofia” non vuol dire necessariamente “solo i filosofi”, ma piuttosto “solo una riflessione di tipo filosofico”, indipendentemente dal fatto che sia uno studioso di filosofia o meno a compierla”

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Il saggio è diviso in cinque capitoli. Il primo offre gli strumenti per conoscere il futuro. Partendo dalle diverse ontologie temporali, vengono introdotte le diverse posizioni all’interno del dibattito su cosa sia il tempo e come esso vada interpretato in senso filosofico, chiarendo i termini della questione e definendo e descrivendo i diversi approcci contemporanei. Gli esempi, talvolta spassosi, rendono la lettura piacevole e scorrevole.

Il secondo capitolo, intitolato Metafisica del futuro, espone i diversi modelli già delineati, dedicandosi nello specifico al futuro. Nel terzo, molto più tecnico dei precedenti, viene poi formalizzato ogni singolo modello all’interno di un linguaggio logico, al fine di tenere fuori spiacevoli contraddizioni.

Se il lettore non si è lasciato spaventare da queste pagine pregne di filosofia analitica, nel quarto capitolo troverà un bel resoconto sulla fattibilità dei viaggi nel futuro, con un bel raffronto con i loro fratelli nel passato. Qui a farla da padrone sono un particolare episodio di Star Trek: Deep Space Nine e Ubik, un romanzo del grandi Philip K. Dick, due esempi celebri di viaggi o precognizioni dal futuro.

Qui viene introdotta una nozione interessante quanto fondamentale per chi vuole cimentarsi nel raccontare di viaggi nel tempo, o almeno per non farsi prudere il cervello quando si vede il primo Terminator, quella di Ipertempo (che già il nome…):

“Per quanto il futuro sia lineare, e quindi non ci siano ramificazioni, si può parlare di diversi futuri a diversi tempi presenti. Anche se Geach (l’autore che ha descritto questo modello, Ndr) non ha articolato il suo modello in termini di una seconda dimensione temporale, ricorrere alla nozione di ipertempo ci permette di generalizzare meglio l’idea di base”

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Ora, è perfettamente normale se non ci state capendo niente, ed è per questo motivo che, se proprio vi siete incuriositi, dovrete acquistare questo libro.

Nel quinto capitolo, infine, al lettore verranno esposti i risvolti etici derivanti dalle diverse interpretazioni del futuro. Anzi, sembra quasi che le scelte morali siano una delle conseguenze più importanti di quale significato l’uomo dà all’espressione “giorni a venire”. Vi lascio con un’ultima citazione, tanto semplice nella sua esposizione, quanto condivisibile nei contenuti.

“Come qualsiasi principio etico, ci fornisce dei criteri per stabilire le nostre responsabilità, e lo fa sulla base del modo in cui possiamo modificare la realtà, il che vuol dire spesso il modo in cui possiamo influenzare il corso futuro degli avvenimenti. Seguire un principio morale, in altri termini, vuol dire impegnarsi a costruire un certo futuro piuttosto che un altro”

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