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Humangled – Intervista

Intervista con gli autori dell'ottimo "Prodromes of a Flatline"

Humangled – Intervista

iye Ciao, intanto complimenti per il bellissimo e devastante lavoro; raccontateci la genesi e la storia del gruppo.

Ti ringraziamo molto per l’apprezzamento. Humangled è il nostro progetto ventennale che ci accompagna dagli esordi cyber/grind (sotto il moniker Putrid Sequence) mutando nel tempo in un più ortodosso death metal dove le nostre molteplici influenze si sono amalgamate in una proposta più focalizzata e personale. In questo processo è stato determinante anche il ritrovato apporto di Fred Valdaster, con cui abbiamo condiviso esperienze musicali agli esordi e con il quale abbiamo chiuso il cerchio negli ultimi 2 lavori. Oltre agli EP ed ai vari demo e singoli, abbiamo all’attivo 2 album: l’esordio del 2010 Fractal, edito da Abyss Records e il recente Prodromes of a Flatline per Bakerteam Records.

iye La pubblicazione di un album davvero riuscito e l’ottenimento di un contratto con una label quotata come la Bakerteam sono due traguardi non da poco per una band di metal estremo come la vostra; punto di arrivo o, come immagino, di partenza?

Purtroppo al giorno d’oggi ci sono sempre meno professionisti nell’ambiente musicale, in particolare nel metal: etichette fatte in casa, pseudo agenzie di promoting, studi di registrazione improvvisati e molto altro. Tutto questo grava pesantemente sulle band e soprattutto su chi suona un genere di nicchia come il nostro. Anche noi, nel lungo cammino che ci ha portato fino a qui, abbiamo fatto dei passi falsi riponendo fiducia su persone che si sono rivelate inadatte ai nostri scopi. Dopo la seppur prolifica collaborazione con l’americana Abyss, abbiamo deciso di affidarci a Bakerteam proprio per avere certe garanzie di serietà e qualità. Sicuramente è un punto di partenza, una base solida per mettere a frutto l’esperienza maturata negli anni.

iye “Prodromes Of A Flatline” è un superbo esempio di death metal old school, reso ancora più violento da scariche brutal perfettamente inserite in un sound moderno e debordante: condividete questa descrizione del vostro sound ?

Amiamo il death metal in tutte le sue forme, e ci fa piacere poter coniugare le nostre influenze primordiali (dal death americano al death/grind di matrice europea) ad una produzione di suono meno caotica e più potente, cosa che nel nostro genere riteniamo sia fondamentale per ottenere il massimo dell’impatto possibile. Questa alchimia è il risultato di un processo molto lungo che attualmente rispecchia in pieno il nosto stile.

iye Dan Swanö è uno dei veri padri nobili del death metal scandinavo, nonché uno straordinario produttore; come siete riusciti a coinvolgerlo e com’è lavorare con un musicista del suo calibro?

Per le stesse ragioni indicate nella risposta relativa alla nostra label, anche per la produzione siamo voluti andare “sul sicuro”. Swanö è la nostra prima scelta sin dai tempi del nostro debut album Fractal ed è una garanzia di qualità. Con un professionista di quel calibro, l’unica variabile è quella di avere ben chiaro il sound che vuoi imprimere al tuo lavoro, a tutto il resto pensa lui.

iye Un’altra chicca dell’album è la cover di “To Mega Therion”, spettacolare brano tratto dal capolavoro Theli degli storici Therion: perché la scelta è caduta proprio su questo brano e su questa band ?

Tra l’uscita di Odd Ethics e prima di metterci al lavoro per Prodromes …, abbiamo avuto il desiderio di coverizzare un brano che fosse distante dalla nostra proposta musicale attuale; l’intenzione primaria era quella di mettere “del nostro”, pur rispettando il più possibile la partitura originale. Abbiamo pensato ai Therion dei primi dischi, avendo letteralmente consumato i nastri di “Theli” e “Lepaka Kliffoth” ai tempi della loro uscita, e ci è sembrato un ottimo contesto – molto diverso da Humangled – per un lavoro di “trasformazione calibrata”. Abbiamo colto l’occasione per farla con la partecipazione di altri musicisti illustri del panorama nazionale.

iye Il death metal, dopo diversi anni in sordina, sta lentamente riprendendo quelle posizioni che ne hanno fatto il genere re del metal estremo, questo grazie anche alle ottime nuove realtà che si affacciano sulla scena: quali sono i vostri gruppi preferiti tra le nuove proposte?

Così come ciascuno della band porta le proprie influenze nel nostro sound, allo stesso modo abbiamo gusti differenti e, talvolta, pareri divergenti sulle nuove proposte. Direi che ci resta difficile indicare univocamente un nome, una nuova proposta, che attiri l’interesse di tutta la band !
Ad ogni modo la scena italiana è certamente prolifica di proposte interessanti, lo riscontriamo ad ogni occasione in cui partecipiamo a dei concerti.

iye Come vanno le cose in sede live? Riuscite a portare con regolarità la vostra musica dal vivo o anche voi trovate difficoltà come molti vostri colleghi?

Non possiamo lamentarci, nonostante vediamo che la situazione generale a livello di locali Live si sia fatta sempre più difficile; pur essendo una band che vive con l’obiettivo primario di realizzare dischi, avere l’occasione di poterli spesso performare dal vivo è fonte di immensa soddisfazione, per il contatto con la gente, gli organizzatori e le altre band (in alcuni casi davvero ottime).

iye Per finire, quali sono i progetti futuri e le prossime mosse degli Humangled ?

Oltre ad approfondire il repertorio, per avere una più ampia scelta in sede live, stiamo promozionando Prodromes of a Flatline. Al momento c’è un idea magari di riproporre, col sound attuale, alcuni brani del nostro back-catalogue, che a nostro avviso son stati troppo penalizzati da una produzione non all’altezza del songwriting.
Vogliamo ringraziarti per lo spazio che ci hai concesso sulla vostra ottima ‘zine e salutare tutti i lettori … Stay sick!

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