Il nuovo album di Gary Beck “Bring A Friend” è un discone. Ve lo dico subito così iniziate a entrare nell’ottica.
L’artista da Glasgow, che dal 2009 lavora in collaborazione con la Soma Records, sforna una delle migliori produzioni techno dell’anno, abbracciando varie sfumature della techno in una serie di pezzi di grande vigore ma anche dalla grande varietà di forme.
Già che si parla di Soma Records, l’etichetta scozzese segna con questo album un momento importante della propria storia che dura ormai da due decadi, perchè si tratta della centesima release per un marchio che definirlo influente per l’elettronica è dire poco. Non vi è dunque modo migliore per celebrare questo evento che un album bello, e per di più ad opera di un conterraneo e concittadino di livello internazionale come Gary Beck.
L’opener “I Read About You” è commovente, la senti e pensi già << basta, mi trovo davanti ad un disco definitivo>>. Hai appena cominciato e già sei sul reeeeeewiiinndd. Questa traccia ha tutto: il ritmo potente e l’atmosfera che sanno creare i maestri della techno, il tutto in un climax ascendente che ti prende, e quando arriva il drop al minuto 2.17 è madness…devastante!
Ma continuiamo ad analizzare il “porta un amico”, e rispondendo all’invito di Gary Beck noi ci portiamo tutti quelli che possiamo dentro quest’album e dentro la storica Soma Records.
“Algoreal” continua ottimamente il discorso iniziato cinque minuti prima, col suo ritmo forsennato da cavalcata techno, e poi ci pensa “D51” a rallentare un pò i ritmi, ma acquisendo un’evidente impronta acid che dimostra già entro le prime tre tracce la varietà di forme entro cui si muove Gary lo scozzese.
“Before The Crash” è stata scelta come primo singolo estratto dal disco (uscito anche a parte in una release insieme a “Hopkin”), non mi trovo troppo d’accordo perchè secondo me l’opener è insuperabile, però devo dire che anche questa è una traccia super, e soprattutto è una delle più “spendibili” del disco in ambito club (fatto che pesa non poco sulle scelte di marketing come singoli, EP ecc).
Siamo quindi giunti alla metà del disco, dopo quattro tracce veramente notevoli; ora troviamo “Unaware”, che aggiunge palate di pittura nera nera, e la già citata “Hopkin” che costituiscono un uno-due che picchia duro come un martello.
Mi ricollego dunque a quanto dicevo prima sulla varietà di forme, dicendo che sostanzialmente otto/nove tracce su dieci sono linearmente indipendenti l’una dall’altra (scrivo questa recensione interrompendo studi di carattere “geometrico”, quindi vi dovete beccare questo riferimento), e ognuna apportano qualcosa di diverso a questo “Bring A Friend”, facendo proprie varie sfumature della techno. Ci mettiamo dentro un po’ di acid, dark, senza dimenticare passaggi in cui Gary Beck crea una techno spuria, avvicinandosi anche all’elettronica più soft in forma ambientale-chillout da una parte (come nella melodica, affascinante e romantica “Little Moon”, a dimostrare che anche gli artisti techno hanno un cuore <3 ) e, dall'altra, attingendo in misura prevalente all'elettronica più dura con riferimento dall'ondata techno/big-beat anni '90. In alcuni punti infatti mi vengono in mente gente come Fluke (ricordate la costruzione di “Another Kind Of Blues”?), Underworld e infine i Chemical Brothers della loro ultima svolta, sentendo soprattutto pezzi spettacolari come “Skiver” e “Algoreal” (se mi avessero detto che quest'ultima era un b-side di Further ci avrei anche potuto credere).
Ma mettendo da parte i ricordi degli anni '90, continuiamo ad analizzare l'album perchè ci stiamo avvicinando al suo termine. Mancano la title-track “Bring A Friend”, che parte piano ma va in sottilissimo crescendo, portandoci fino alla conclusiva “Operation”, traccia atipica e inaspettata dal ritmo spezzato, che non ha grossi meriti se non quello di lasciarti una volta di più sorpreso.
Tirando il bilancio di fine anno 2011, avevo detto che era stato un anno importante per la techno; anche quest'anno sembra proprio che stia continuando un momento particolarmente fortunato per il genere, in cui ci sono tanti volti nuovi e tanti artisti già affermati che stanno sfornando a raffica produzioni di qualità. Mentre pensavo a come chiudere questa recensione di “Bring A Friend” mi è venuto in mente questo discorso perchè ritengo che sicuramente il disco di Gary Beck vada ad inserirsi tra i migliori dell'anno nella techno, ma è davvero difficile stabilire una gerarchia quando continuano ad uscire album di questo tipo!
Ascolti:
Su Beatport.com potrete invece trovare tutto quanto l'album con tanto di pre-ascolto
http://waww.beatport.com/release/bring-a-friend/959633
Vi vorrei inoltre mettere come streaming video diretto anche “I Read About You” e “Skiver”, però dovrete accontentarvi di “Before The Crash” e “Algoreal”:
TRACKLIST
01. I Read About You
02. Algoreal
03. D51
04. Before The Crash
05. Unaware
06. Skiver
07. Hopkin
08. Little moon
09. Bring A Friend
10. Operation
waww.somarecords.com
waww.garybeck.co.uk
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