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Recensione : Francesco Tristano Ft. Derrick May – Surface Tension

Francesco Tristano fa coppia con il grande Derrick May e il duo, con un'intesa fantastica, realizza "Surface Tension", un album bellissimo e piacevole, al contempo tanto raffinato e preciso quanto coinvolgente e spontaneo.

Francesco Tristano fa coppia con il grande Derrick May e il duo, con un’intesa fantastica, realizza “Surface Tension“, un album bellissimo e piacevole, al contempo tanto raffinato e preciso quanto coinvolgente e spontaneo.

Vi ho già svelato troppo ? Allora facciamo un passo indietro…..
La nostra storia parte dal Lussemburgo, dove nacque un eclettico compositore, cresciuto come pianista di musica classica ma con quel bellissimo vizio di sperimentare, passa oltre oceano, da New York, dove il nostro talentuoso artista studia e scopre il mondo parallelo della musica elettronica (da li il seme che poi ha germinato, abbattere i confini tra il moderno elettronico e il classico, liberare lo spirito artistico di una musica vivace e fresca con la tradizione e la raffinatezza dell’altra), e infine si collega parallelamente a quella fucina di innovazione e di storia della musica elettronica che è Detroit, principio della techno che conosciamo oggi.
Scusate se rischio di emozionarmi ogni volta, quella è un’altra storia, che oggi non c’entra…o forse sì?…Perchè al principio era il verbo, e a Detroit la trinità era formata da Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson (i “Belleville Three”). I vari Carl Craig, Jeff Mills, Octave One, vengono in seguito, come seconda ondata di innovatori del suono di Detroit.
Evidentemente questa storia appassiona anche e soprattutto il ragazzo oggi 34enne ma sempre con quell’aria da bambino, il pianista, per l’appunto, Francesco Tristano. Il quale ha sempre un pò avuto il pallino della techno di Detroit, fin dal tempo del suo album “Not For Piano” del 2007; li, con le sue versioni strumentali di brani storici (Strings Of Life e The Bells vi dicono qualcosa?), si stabilì la connessione proseguita nelle successive collaborazioni con Carl Craig, dal remix di “The Melody” allo Space Ibiza, al suo terzo album solista “Idiosynkrasia” e ancora avanti.
Una volta sono riuscito a sentire Tristano dal vivo, e anche i suoi live sono un flusso di creatività in continua evoluzione, tra basi eleganti e deliziosi flussi sonori in continuo movimento, che disegnano armonie tanto intriganti quanto cesellate, talvolta insospettabili per l’elettronica da club.

E il ragazzo deve averne di stoffa, per essere riuscito stavolta a portare in studio Derrick May per realizzare insieme a lui quest’album, inizialmente pensato solo come materiale per i live elettronici di Tristano con le sue basi e i suoi synths, ma poi grazie al cielo cresciuto come progetto con una sua precisa identità. Per fortuna i due si sono resi conto che quella roba che usciva dallo studio era talmente una bomba che era un peccato non racchiuderla in una bella forma di LP e diffonderla.

Surface Tension” esce dunque sulla storica etichetta di Derrick, la Transmat, ed è un album ambizioso, punto di incontro non solo tra due generazioni, ma tra un’elettronica raffinata dalle influenze classiche, dove la melodia prevale sul ritmo, con la cultura e la storia del suono di Detroit.
Techno e sintetizzatori, che connubio; questo, con l’idea di unire l’analogico e l’elettronico con il minore processamento possibile; il resto ce lo mettono i due protagonisti con una splendida intesa.
Tristano non abbandona mai le sue radici, ma le spinge un passo più in là, assecondando la maestria del padrino, e il risultato è techno-poesia, un’altra conquista di quello spirito futuristico che ha caratterizzato il suono di Detroit alla sua nascita.

Dopo un inizio a base di Ryuichi Sakamoto, con il rework di un brano molto conosciuto, Merry Christmas, Mr. Lawrence, qui si vedono le influenze classiche di Tristano, una scelta curiosa e in controtendenza rispetto alle successive 7 tracce, ma che ci porta gradualmente nel tema della raccolta.
Quindi abbiamo “The Mentor“, dove compare in scena anche l’altro protagonista, e cominciamo a viaggiare sulle sue lunghezze d’onda, l’aereo è atterrato a Detroit.
Pacific FM” è molto più atmosferica, un estatico e piacevole crescendo a base di synth e tastiera su un basso delicato, viaggione.
Infinite Rise“, altra traccia bellissima, si muove in una calma oscurità, con il suo battito ovattato, strutture che partono appena accennate e man mano si delineano acquisendo spessore e contorni.
In Da Minor“, forse la traccia più bella, un battito consistente ma delicatamente ciclico, su cui le tastiere disegnano archi eterei.
Rocco’s Bounce” cambia textures e basi, si muove più su una tech-house con richiami nu-jazzistici e suoni esotici.
L’ipnotica “Xokoland” segue invece un andamento più sincopato e un battito serrato, per sfociare infine in “Esoteric Thing“, traccia di chiusura in stile ambient, dove gli uccellini cinguettano mentre il battito scompare e il suono fa paragonabile a una leggera brezza, mentre noi rimaniamo in pace dei sensi.

Grazie Francesco, e grazie, ancora una volta, Derrick. Un album tra i più belli dell’anno, che proietta Tristano tra i grandi, la sua consacrazione come talento non solo nel piano ma anche nella techno, con la benedizione di uno dei suoi più grandi godfathers. Con questo album ci ricorda anche che “la musica non ha confini, si può sempre fare un passo oltre” (parola di Francesco Tristano).

TRACKLIST
1. Francesco Tristano – Sakamoto – Merry Christm…no Rework)
2. Francesco Tristano feat. Derrick May – The Mentor
3. Francesco Tristano – Pacific FM
4. Francesco Tristano feat. Derrick May – Infinite Rise
5. Francesco Tristano feat. Derrick May – In Da Minor
6. Francesco Tristano – Rocco’s Bounce
7. Francesco Tristano – Xokolad
8. Francesco Tristano feat. Derrick May – Esoteric Thing

LINE-UP
Francesco Tristano
Derrick May

https://www.facebook.com/francescotristano/

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