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Recensione : Dusk + Blackdown – “rollagelive Vol 1: Nightfall” [keysound Recordings]

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Dusk + Blackdown - “Rollagelive Vol 1: Nightfall” [keysound recordings]

Dusk + Blackdown – “rollagelive Vol 1: Nightfall” [keysound Recordings]

L’anno 2005, musicalmente parlando, ci sembra tanto lontano. L’avvento delle piattaforme digitali ha talmente ampliato il numero di pubblicazioni, tanto che i cataloghi sono letteralmente esplosi, per stargli dietro sono stati introdotti feed e playlist suggerite, tanto per tentare di starci un po’ dietro.

I generi e le contaminazioni tra di essi hanno iniziato ad essere virali o ad implodere nell’arco di una sola stagione. Eppure nei solchi della storia e sulle coordinate di Londra, quel periodo rimarrà per aver segnato l’avvento della dubstep.

Nel 2005 esce il primo ep di Burial per Hyperdub ed è anche l’anno in cui nasce Keysound Recordings, fondata da Dan Frampton (Dusk) e Martin Clark (Blackdown) che iniziò con l’intento di raccogliere e documentare quel suono così identificativo che stava emergendo dai sobborghi londinesi, intriso dalle radici del dub, dai lasciti del garage e dalle propaggini del grime. A 15 anni di distanza, quella deflagrazione ha lasciato molte tracce nel paesaggio sonoro di una metropoli in costante mutazione, così che Dusk e Blackdown ne fanno una sorta di celebrazione in questo album.

Le 21 tracce sono state registrate, dal vivo a Rinse FM (radio londinese, colonna portante del grime, garage e dubstep) nella forma di un live mix come tributo ai mix album FabricLive che proprio all’epoca erano in auge grazie alle serate dell’omonimo club (ora chiuso).

Rollagelive Vol 1: Nightfall non si limita al mero tributo perché si è vero che condensi cosa sia successo in questi 15 anni, ma lo trasporta al tempo presente attraverso un bpm più aggressivo (130), congeniale alla pista da ballo, il luogo in cui, la bass culture inglese vive tuttora.

Si viaggia rapidi in un flusso dinamico di stratificazioni ritmiche sincopate intrecciate a loop vocali, saltando letteralmente sopra ai cliché di genere e la cui fruizione è più funzionale se pensata ad un unico mixtape, più che ad un album.

Oltre tutto, proprio il fatto di sdoganare un live mix come un album è un salto in avanti rispetto agli schemi.

Le musiche legate in prevalenza al ballo ed al ritmo trovano in questo formato, la migliore espressione in termini di fruizione e in questo, alcune radio inglesi (Rinse Fm ed NTS Live, per fare un paio di esempi) hanno tracciato dei solchi importanti.

 

Tracklist:

1. blackdown “the hunger”
2. blackdown “keysound sessions anthem (feverish weightless mix)”
3. blackdown “implode”
4. blackdown “irradiated reality”
5. dusk + blackdown “parallels (dub)”
6. blackdown “keysound sessions anthem (original mix)”
7. dusk, ebb + blackdown “fight back”
8. dusk + blackdown “wdym?! (blackdown’s rollage vip)”
9. blackdown “the cycle”
10. blackdown “win it”
11. dusk + blackdown “flex”
12. blackdown “anyone test”
13. dusk + blackdown “hype”
14. dusk + blackdown “peng one two vip”
15. dj sinclair “ricky (blackdown remix)”
16. otik “top ten (blackdown refix)”
17. blackdown “the information”
18. terror danjah ft jamakabi “juicy patty (blackdown’s big size 24 vip)”
19. blackdown “wdym?! (nutty mix)”
20. blackdown “headback liftoff”
21. blackdown “this journey”

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