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Recensione : Deepchild – Neukolln Burning

Deepchild - Neukolln Burning: Producer visionario ed importante esponente della techno berlinese, Rick Bull aka Deepchild è in realtà nativo de...

Deepchild – Neukolln Burning

Producer visionario ed importante esponente della techno berlinese, Rick Bull aka Deepchild è in realtà nativo dell’Australia, paese che ha abbandonato nel 2009 per recarsi nella capitale della musica elettronica e sua nuova patria adottiva, e precisamente si è trasferito nel distretto Neukolln, che vediamo raffigurato in questo nuovo album Neukolln Burning.

Questa raccolta costituisce l’unico full-length realizzato da Rick dopo “Departure”, risalente al 2008.
E’ passato un po’ di tempo, e il suono di Deepchild si è evoluto insieme col cuore pulsante della “club culture” berlinese; da una techno-house sperimentale e intrisa di elementi dub, lo scheletro delle tracce firmate dall’australiano si è rafforzato in una più spessa e corposa techno, frammentata nel ritmo ma coesa nella forma, potente ma sempre curata.
Neukolln Burning è il risultato di un freddo inverno e dell’insonnia di cui ha sofferto Rick nel tentativo di abbandonare le cure anti-depressive, è un processo che lo stesso Deepchild ha descritto come un esercizio catartico nel tentativo di trasformare un disagio e un senso di claustrofobia in qualcosa di speranzoso e quasi seducente, rielaborandolo in maniera viscerale e personale.
Un ritmo incalzante, inserti vocali annegati nella densa poltiglia sonora, e un’energia da vendere ci accompagnano per tutto il disco, tra suoni acidi e deliri apocalittici; il risultato a cui giungiamo infine è una rinascita attraverso la distruzione, il camminare tra le macerie forti di essere sopravvissuti.
Il distretto diventa luogo di rinascita e di fratellanza, dove si può ricostruire una cultura con nuove radici, nonostante un ambiente difficile. Neukolln Burning è un album che può essere una visione futuristica ma anche manifesto dell’underground cittadino.
È un suono che mantiene una sua identità e una sua coesione, un album lungo ma compatto, al cui interno sono riconoscibili le stesse strutture declinate in una molteplicità di forme.
L’album si apre con un pezzo di pura introduzione, Doves In Michigan che, con il suo basso vibrante e ansiogeno, ci introduce in un ambiente quasi inquietante, da sci-fi distopica.
Arriviamo subito alla bellissima title-track e i suoi inserti vocali che emergono e spariscono nel magma sonoro, un brano che ci introduce alle atmosfere del disco in climax ascendente con le tracce successive. Dirty Cutlery invece è un assalto frontale, una techno aggressiva che ti prende a mattonate con quel suo incedere macchinoso e inarrestabile. Riyadh è stata scelta come primo singolo estratto e remixato, ed è una traccia anch’essa carica di tensione. Bleeding Down The Night parte tranquilla per poi rinforzarsi con un basso avvolgente, i soliti suoni fantascientifici e vocals vagamente soulful, seguita dalla cassa lenta e semi-dritta di I Woke And You Were Smiling, con altri brillanti inserti sonori e vocali.
“Chicago Train” spezza un po’ i ritmi tra la prima e la seconda parte del disco, e tra field recordings e quelle vocine angeliche tanto care a post-dubstep e future-garage, ci mantiene sospesi fino alla ripresa dei ritmi tosti con Want.
Questa seconda parte dovrebbe rappresentare la rinascita, e con Want si inizia ad intravedere qualche raggio di luce sul grigiore delle macerie. The One I Used To Call Home precipita nei meandri della memoria per spronare a guardare avanti, c’è una nuova casa da ricostruirsi. Il pezzaccio techno Rage è la rinascita avvenuta, che sfocia in Then We Dissolved e That I Adore You per completarne la visione.
Con Reuterkiez Winter Lights ci avviciniamo alla chiusura, il viaggio stà per terminare, il ritmo si placa e restano suoni futuristici a guidarci verso la ripresa di possesso della nostra mente, Perimeter of Release.
Album davvero tosto, anche difficile da ascoltare, ma da sentire dall’inizio alla fine. Deepchild è rinato dalle ceneri come una fenice, e questo si colloca tra la techno migliore del 2012.

Tracklist:
1. Doves In Michigan
2. Neukolln Burning
3. Dirty Cutlery
4. Riyadh
5. Bleeding Down The Night
6. I Woke And You Were Smiling
7. Chicago Train
8. Want
9. The One I Used To Call Home
10. Rage
11. Then We Dissolved
12. That I Adore You
13. Reuterkiez Winter Lights
14. Perimeter Of Release

DEEPCHILD – pagina Facebook

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