De Arma – Lost, Alien And Forlorn

L'opera prima dei De Arma è un disco di una bellezza sorprendente, capace di rievocare la malinconia e il senso di dolore ottundente che contraddistingueva quei capolavori intitolati “The Discouraged Ones” e “Tonight’s Decision” dei connazionali Katatonia.

De Arma – Lost, Alien And Forlorn

Ecco uno dei momenti nei quali questo bellissimo hobby che è scrivere recensioni musicali ti gratifica sopra ogni altra cosa: la possibilità di scoprire un disco nel quale, di norma, difficilmente ci si sarebbe potuti imbattere.

Lost, Alien And Forlorn, opera prima dei De Arma, è un disco di una bellezza sorprendente, capace di rievocare la malinconia e il senso di dolore ottundente che contraddistingueva quei capolavori intitolati “The Discouraged Ones” e “Tonight’s Decision” dei connazionali Katatonia.
In effetti i De Arma hanno sì la loro base in Svezia, ma si avvalgono alla voce dell’inglese Frank Allain, vocalist (con il nome di The Watcher) degli ottimi Fen con i quali infatti i nostri hanno condiviso nel 2011 uno split album.
L’album si apre con The Tower e le sue atmosfere avvolgenti che evocano il fantasma dei Joy Division ma, in effetti, nel corso del suo dipanarsi mostra diverse sfaccettature, che vanno da momenti più pacati circondati da un’aura di oscura malinconia ad altri nelle quali accelerazioni di matrice black e lo screaming prendono il sopravvento, pur senza snaturare l’equilibrio delle composizioni.
Un brano che testimonia in maniera significativa quanto appena detto è Behind These Filthy Panes, con il quale i De Arma riescono ad unire in maniera spontanea gli aspetti migliori di Katatonia, Agalloch e degli stessi Fen, ma è nel suo insieme che Lost, Alien And Forlorn si rivela come una delle più piacevoli sorprese di questo inizio di 2013.
Il brillante songrwiting del polistrumentista Andreas Petterson e la voce di Frank, sensibilmente migliorata rispetto ai tempi di “The Malediction Fields”, ci regalano un lavoro che brilla per intensità emotiva risultando nel contempo di assimilazione non particolarmente ostica.
Complimenti anche alla Trollmusic di Thor Joakimsson per aver inaugurato la propria attività con un disco di questo livello.

Tracklist :
1. The Tower
2. Left to Hide
3. Watching the Walls Come Down
4. Fires of Hope
5. Behind These Filthy Panes
6. Wretch
7. Dislocated

Line-up :
Frank Allain – Vocals
Andreas Pettersson – Guitar, Bass, Keyboards
Johan Marklund – Drums

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