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Recensione : Crafter Of Gods – The Scarlet Procession

La band non ha paura di estremizzare la propria proposta ed è brava a raffinarla con gli elementi classici

Crafter Of Gods – The Scarlet Procession

Uscito lo scorso anno, ma meritevole anche se con un po’ di ritardo, della vostra attenzione, vi presento The Scarlet Procession, primo ep dei veneti Crafter Of Gods, band estrema ma dalla ottima vena sinfonica, attiva dal 2007 e con due promo già licenziati tra il 2009 ed il 2010.

Il gruppo di Treviso dà alle stampe questo mini cd, ed è già all’opera per la realizzazione del primo full length che, vista la buona qualità della musica prodotta in questi cinque brani, alza non poco le aspettative di chi segue le sorti del metal underground.
The Scarlet Procession mette in evidenza un approccio alla materia che si discosta non poco dalle solite opere symphonic gothic, il sound mantiene un’atmosfera brutale, sempre in bilico tra il black ed il death, le parti orchestrali riempiono di raffinata ed oscura eleganza gli assalti sonori, dove un’ottima sezione ritmica (Luca Felet al basso e Alessandro Padovan alle pelli) aggredisce con veloci sfuriate black e cadenzate ma potenti ritmiche death, mentre gli strumenti classici disegnano armonie dal sapore gotico molto affascinati.
Drammatico ed oscuro, il mood del disco è poi valorizzato da un ottimo uso delle voci, così che screaming, parti pulite e voce femminile dal taglio operistico ma molto personale (Francesca Eliana Rigato), si scambino il palcoscenico evidenziando la personalità di una band navigata.
Le chitarre giocano con il death metal melodico (Giovanni Perin e Nicola Trentin), mentre la produzione perfetta aggiunge valore all’ascolto di piccoli gioielli estremi come l’opener The Tempest Legacy e In the Midst of Ocean’s Infinity, song strutturata su continui cambi di tempo, tra l’irruenza death metal, e parti più pacate e classiche.
Stupenda A Mirage of Hanging Moon, il sunto del sound proposto dal gruppo, una tempesta metallica dove bellissimi accordi pianistici, interrompono la devastante furia del black/death e solos melodici portano le note dei nostri a posarsi su lidi scandinavi, mentre la conclusiva Celestial Breed, Treacherous Blood, ci presenta il lato più sinfonico e magniloquente dei Crafter Of Gods.
Ho trovato questo lavoro molto ben fatto e a suo modo originale, la band non ha paura di estremizzare la propria proposta ed è brava a raffinarla con gli elementi classici, donando al proprio sound caratteristiche che pescano da gruppi molto diversi tra loro come Epica, Dark Tranquillity e Dark Lunacy.
Ascoltatelo e vi metterete, come me, in trepidante attesa del prossimo full length, ne sono certo.

TRACKLIST
1.The Tempest Legacy
2. In the Midst of Ocean’s Infinity
3. A Mirage of Hanging Moon
4. In Silence of Death We March
5. Celestial Breed, Treacherous Blood

LINE-UP
Giovanni Perin – Guitar, Vocals, Keys
Nicola Trentin – Guitar, Vocals, Keys
Luca Felet – Bass
Alessandro Padovan – Drums

CRAFTER OG GODS – Facebook

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