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Recensione : Come pioggia sulle vostre teste EP

Come pioggia sulle vostre teste EP: Buscemi’s Eyes, Cluttered Grotto, Destinazione Finale, Die TV, The Prostitutes, Tee Vee Repairman, Spodee Boy, 3D&The Holograms, Billiam.

Come pioggia sulle vostre teste EP

Buscemi’s Eyes “Is It Bad” Ep, 2022

Già si chiamano come uno dei miei attori preferiti, poi mettici che il primo pezzo, Dirty Talking, è una legnata a volto scoperto di Rock n’Roll senza poesia né tatto né misericordia, e per me siamo già in cima alla vetta delle vette.

Fate conto di sentire i primi Hellacopters e i Gluecifer che litigano coi Motorhead del primo omonimo disco: whiskey senza ghiaccio, cinismo, risse, sbronze, bulli e pupe. E sai, poi è tutto così, mica cambia, rallenta, la butta sul sentimentale o sull’ironico:

no, qui non ci si innamora e non si scherza, si continua a correre come dei monomaniaci fino a che non si sputa sangue a fiotti. Fortuna i 4 pezzi che compongono questo disco (su tutti Meatgrinder, un titolo che mantiene quel che promette…) durano tutti sotto i due minuti che ci sarebbe da morire dissanguati.

Una vera e propria prima prova gestita sulle coordinate di un amore incontenibile per il Rock n’Roll, quello vero perché disperato perché crudele perché assassino, e che non si dà tregua e né pace e che pesta in malo modo tutto quello che gli capita davanti.

Una macchina che sbanda in autostrada e senza autista, o meglio: l’autista c’è ma è senza testa, una testa che rotola nella cesta del boia, questo sono i Buscemi’s Eyes per me che li ascolto e me li gusto mentre sanguino e rido, sanguino e rido, sanguino e rido…


Cluttered Grotto “S/T” CS, 2022-Painters Tape



Cos’è la voglia di vivere se non l’ultimo Jay Reatard, quello più Power Pop, di Watch Me Fall? Ecco, i Cluttered Grotto, da Concord California, riprendono quel periodo del genio di Memphis, lo scartavetrano ben bene, ci aggiungono una cover castrata di Braineaters dei Misfits, la sgrassano d’ogni eccesso e ne tiran fuori una versione da cameretta piena zeppa di poster dei Devo degli Units, degli Screamers e dei Suburban Lawns;

ma sempre bene attenti a scartavetrare di fretta e furia per non fare un lavoro perfetto che, si sa, la voglia di vivere è sempre imperfetta poiché sempre protesa verso il difetto, lo scorretto e il delinquere.

E si delinque anche nei confronti di ciò che in genere si venera perché è un bene non prendersi mai sul serio che, prendersi sul serio è roba da cittadini ligi, lavoratori portati ad esempio da vampireschi titolari e cani da guinzaglio… qui si stona, si stecca e si approfitta di tirar fuori il caos totale da una melodia estiva cacciata fuori da un synth malmesso riesumato da un cassonetto; per sorprendere e stimolare all’ascolto c’è chi fa i salti mortali, i Cluttered Grotto invece ci riescono sbattendosene di ogni professionalità e cura del suono.

Un singoletto eccelso da avere ad ogni costo (a breve dovrebbero uscirsene con un LP completo, io son già qui che fremo…)


Destinazione Finale-IRA Split 7” 2022



Canzoni come flash ad intermittenza sparati su occhi inermi. Un gioco di specchi che, nonostante la breve durata, pare ripetersi all’infinito poiché, per quanto tutto questo sia abrasivo, urticante, tagliente come un bisturi, il divertimento è troppo e l’atto di ripetere, ripetere, ripetere, senza pausa, continuamente, all’infinito, pare quasi un gesto necessario per continuare a vivere.

Entrambi i gruppi celebrano gli Indigesti più indigesti e, proprio per questo, più affascinanti: quei suoni che generano atmosfere tra incubo e realtà, tra veglia, coma e routine: si ascoltano i sette pezzi (quattro per i DF e tre per gli IRA) e sembra di vedere scorrere la propria vita che piano piano va in frantumi:

la velocità richiesta dai ritmi di produzione, i lamenti fragili, prossimi a spezzarsi, che è il nostro coro giornaliero a fronte di una continua ripetizione che genera alienazione, culto del feticcio, perdita di umanità… una marcia ai ritmi dettati dall’IRA verso la Destinazione Finale: la disfatta.

Incredibile come si possa a km di distanza (Firenze i Destinazione Finale, Roma gli IRA) esprimere le stesse sensazioni, gli stessi incubi, le stesse paranoie; stessi gusti e stessi propositi dettati dal sottobosco di appartenenza o dunque il Capitale che uniforma piallando le nostre vite in un unico piano esistenziale, senza difetti, senza nodi, senza fossi, tutto perfetto, tutto mortalmente noioso e che quindi finisce col generare le solite reazioni?

Se fosse vera quest’ultima affermazione allora è anche vero che nel male è già presente l’antidoto. Questo split, questa collaborazione tra due gruppi resistenti ed insistenti, questa opera prodotta e pensata dal basso, è un antidoto al male di tutti i giorni che vi consiglio vivamente.

Die TV “Side B” 2022



Questo side B fa da seguito a side A e farà da preludio a side C che, a sua volta, anticiperà l’uscita di Side D che concluderà questa tetralogia Lo-Fi all’insegna di un Post Punk alla Joy Division di Closer ma che, giusto perché queste son cose che nascono per diletto e che poi finiscono per diventare serissime, si slancia anche in pezzi punk sempre rumorosi e dolorosi.

I Joy Division che suonano Punk Rock senza scomodare i Warsaw e cioè: ipotizziamo che Ian Curtis non si fosse suicidato e fosse partito per gli Stati Uniti a toureggiare nel maggio del 1980. Ecco che qui incontra Darby Crash (che, a sua volta,in seguito non si sarebbe suicidato) e magari Arto Lindsay e pure, e ovviamente, i maledetti Suicidel’arte dei Joy Division acuisce gli aspetti più bestiali e paranoici e non abbandona (come poi, per forza di cose, faranno i New Order) la registrazione a bassa risoluzione: da una variante così si sarebbero potuti ottenere già questi Die TV; un’arte spigolosa ma melodica, selvaggia ma malinconica, cruda ma poetica.

Purtroppo tutto questo non è stato: Ian Curtis si è suicidato e quel tour non è mai esistito. Per fortuna tutto questo non è stato: oggi abbiamo Die TV ad impersonare quello che non è stato, e alla fine meglio così.


The Prostitutes “the last two” 2022



Era un po’ che volevo scrivere qualcosa sui Prostitutes da Columbus, attivi da quando io avevo sempre i brufoli e sognavo Anna Falchi in versione Dellamorte Dellamore:

vero Punk ‘n’Roll sparato e senza fronzoli sulla scia di…ma vaffanculo agli accostamenti, i riferimenti e i paragoni, è Punk ‘n’Roll vi serve altro?

Due pezzi bastardi registrati in quell’anno bastardo che è stato il 2020 (ma pubblicati sul loro Bandcamp solo adesso)e si sente: hanno quel che di virale, contagioso, decadente e cianotico che fanno sembrare il 2020 un’annata come un’altra.

È dunque Rock n’Roll al veleno quello che suonano i Prostitutes o è dunque il veleno a venire estratto dal rumore violento dei Prostitutes?

Propendo per la seconda ipotesi perché mi riconosco in ogni singolo secondo di questi due pezzacci nichilisti e ubriachi.

Poesie per teste vuote e zampe di tavoli rotti durante una rissa tra drogati marci:

in sostanza la vita che tutti vorremmo ma che non abbiamo mai osato percorrere ma che qui ci viene sbattuta in faccia senza ritegno. Si avverte un senso di colpa nei confronti di noi stessi per tutte le volte che avremmo potuto ma non siamo stati in grado, mentre questi due pezzi privi morale scorrono come una lama arrugginita lungo il tessuto di quella stupida maschera da persona per bene che sfoggiamo ogni giorno per amore di convivio e vivere e lasciar correre…

i Prostitutes vogliono sangue e ne chiedono a kilolitri, offriamogli il nostro che, anche se facciamo finta di no, in realtà, ogni giorno che passa, abbiamo sempre meno da perdere.

Rockers di tutto il mondo unitevi sotto l’egida dei Prostitutes, non avete nulla da perdere se non una vita di merda.


GOODBYE BOOZY RECORDS FILE


https://goodbyeboozydigital.bandcamp.com/

Billiam “Turrets Over Craigieburn” 7”, 2022

Non mi ricordo quando ho avuto per la prima volta contezza che al mondo c’era questo tizio che si fa chiamare Billiam (credo col primo 7” di uno dei suoi mille progetti, il trio Disco Junk), sta di fatto che dal momento che ci è entrato non è più uscito…ogni tanto ascolto un gruppo nuovo e quasi sempre c’è lui di mezzo: o ci suona, o produce, o fa uno split 7” pollici con se stesso usando due nomi diversi, o fa solo una comparsata o magari il gruppo titolare del disco viene etichettato come Billiam-Core…

praticamente un’istituzione punk che, proprio essendo punk, non è un’istituzione ma solo uno che lavora di continuo per rendere questo mondo un posto dove non annoiarsi.

Questo 7” è nuovamente la conferma che Billiam è un fenomeno da seguire, non tanto perché rivoluzioni o cambi radicalmente delle coordinate musicali, ma anche solo per il fatto che sia in grado di regalare un quarto d’ora di puro divertimento: punk rock, hardcore anni ’80 , post punk piuttosto ruvido, il tutto condito da un genuino spirito Lo-Fi, etica DIY e una vena spiritosa e autoironica.

Il nuovo punk rock passa da gente e da dischi come questo: sintesi, ironia, divertimento, iconoclastia sotto forma di continuo sberleffo, sintesi fino al ridurre tutto ad una sagoma scheletrica (da intendersi come la danza degli scheletri di Walt Disney)… non so dirvi ancora se Billiam sia un genio, ma sicuramente posso sottoscrivere che a questo mondo c’è sempre più bisogno di gente come lui.



3D&The Holograms “Promo EP” 2022


Collaborazione internazionale tra membri di Satanic Togas, The Gobs, Research Reactor Corp. e Tee Vee Repairman e cioè quanto di meglio questo nuovo decennio ha saputo regalarci nonostante la pandemia.

Ciò che ne esce fuori è una nuova pandemia Punk Rock, efferata, sudata, urlata, sofferta in ogni singola nota, ogni scambio, per ogni armonia soffocata sotto quintali di Lo-Fi.

Pezzi brevi e dritti al punto, dove il punto è un muro: e allora giù di testate, calci e pugni in preda a febbri cerebrali e deliri fuori d’ogni senno; si oltrepassano gli oceani, si abbattono i confini e i muri, si disperdono gli eserciti e le forze dell’ordine in nome di una nuova internazionale socialista animata dal culto per l’assurdo e della follia: un misto tra Screamers, Emma Goldman, CCM, Darby Crash, H.P. Lovecraft e Burroughs…meglio di così cosa chiedere di più?

Spodee Boy “Neon Lights”-7”, 2022


Oltrepassammo il confine tra questo mondo e l’altro con cavalli neri come cani dell’inferno, i nostri abiti polverosi e i dischi di X e Gun Club che ci risuonavano in testa.

Il perché ci gettassimo di nuovo in un’impresa di questo tipo non era dominio di nessuno, figuriamoci nostro: il dominio era una pratica che affidavamo a chi preferisce dare un ordine e una logica ad ogni cosa; noi preferivamo il caos e la destrutturazione e, a pensarci bene, tutto quello che facevamo lo facevamo solo per quello.

Spodee Boy non era esattamente il nostro leader, lui stesso avrebbe iniziato a vomitare nera bile solida sulle nostre facce a sentirsi chiamare così; più che altro una guida spirituale, questo si, come Nestor Machno in Ucraina per intenderci.

Il viaggio durò circa due secoli, tra il vecchio Western pre ferrovia, la Los Angeles anni ’80 e un paio di fermate nella Berlino di Christian F.

Riuscimmo a sovvertire il corso degli eventi e portare alla vittoria il fronte antifranchista nella guerra civile del ’36-’39. Ora il mondo era un blocco unico, completamente automatizzato e fuori d’ogni logica di governo. Ancora una volta ne era valsa la pena… nessun dio, nessun padrone, solo Punk Rock!


Tee Vee Repairman “Halloween 21 EP” 7”


Perché in America sian tanto fissati con Halloween dirvi non saprei però sta di fatto che in così tanti anni questa festività ci ha regalato Michael Myers e tutta una serie di singoletti punk rock a tema cui, questo dei Tee Vee Repairman, appartiene a buon diritto:

riesumazioni del cadavere di Buddy Holly, freak fatti nascere per scherzo, gli inglesi The Boys che, più che tributati, vengono esposti ed analizzati come scoperte scientifiche tipo Bub de Il Giorno degli Zombie di Romero, nuove versioni parodistiche dello Psycho di Hitchcock e finisce col farsi masturbare da un uomo lupo (deve essere dolorosissimo ma buffo, quindi in fin dei conti ne deve valere la pena).

In tutta questa girandola ben architettata del grottesco, della farsa e dello spauracchio, ovviamente il fantasma dei Ramones aleggia libero e privo di freni…ed è un piacere quindi perdersi nel miasma di questa semplicità diretta e senza fronzoli, arricchita da uno spirito barocco devoto all’orrido e al tetro divertito e divertente.

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