Comatose – The Ultimate Revenge

Album sufficientemente brutale e senza compromessi, una discreta opportunità per chi è curioso e non manca di ascoltare nuove realtà da ogni parte del mondo.

Comatose – The Ultimate Revenge

Nei molti vulcani che si trovano sul territorio delle Filippine nascono demoniache realtà che, nell’inferno della lava che scorre nel sottosuolo, si nutrono e crescono per raggiungere la superficie e dispensare metal estremo, forgiato a temperature inumane nelle cavità delle naturali ed enormi bocche di fuoco.

Non sono poche infatti le band nell’arcipelago dedite ai generi più estremi della musica metallica, specialmente se si parla di death metal ed i suoi derivati.
Liriche improntate su guerra, satanismo, religione e naturalmente morte, un sound che si avvicina pericolosamente al brutal e non solo per il growl animalesco e profondo, ma sopratutto per l’immane impatto, sono le caratteristiche di questi quattro figli del vulcano, sputati fuori da una devastante eruzione in quel di Cebu City nell’ormai lontano 2003 e con un lavico fiume di uscite tra demo, compilation ed ep, ora finalmente giunti al primo lavoro sulla lunga distanza.
Loro sono i Comatose, quartetto che dispensa death metal brutale come caramelle davanti ad una scuola, ed il loro The Ultimate Revenge risulta un lavoro devastante, suonato bene, anche se qualche difetto qua e là, lo rendono più che sufficiente ma nulla più.
Sicuramente piacevole per le anime brutali che si aggirano tra gli umani, The Ultimate Revenge è il classico album di genere, anche se la band si districa bene tra le numerose ed intricate parti dal buon tasso tecnico, peccando nel songwriting, a tratti leggermente monocorde.
Blast beat, tempeste di note che si aggrovigliano in trombe d’aria metalliche, un growl assatanato e cavernoso, chitarre che urlano dolore, bruciate dalla lava infernale e sezione ritmica posseduta da demoni con lingue di fuoco, compongono i nove gradini che scendono e si avvicinano al centro della terra, nove brani di furioso ed oscuro brutal death con le devastanti Army of Darkness, Plague Bearer e Hypochristianity a fare da colonna sonora alla discesa verso gli inferi.
Album sufficientemente brutale e senza compromessi, una discreta opportunità per chi è curioso e non manca di ascoltare nuove realtà da ogni parte del mondo.

TRACKLIST
1. Intro
2. The Ultimate Revenge
3. Army of Darkness
4. The Sickening Ways
5. Plague Bearer
6. Prophets Dream
7. Carnage in the Promise Land
8. Hypochristianity
9. Rivals of the Throne

LINE-UP
LD “Bellz” Lee – Guitars, Vocals (backing), Songwriting, Lyrics
Moloy Ordinal – Vocals
Rex Padron – Guitars, Bass, Vocals (backing)
Franco “Coco” Acha – Drums

COMATOSE – Facebook

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

THEE HEADCOATS – IRREGULARIS (THE GREAT HIATUS)

Neanche il tempo di recensire l’album-raccolta “Failure not success” (pubblicato col moniker Wild Billy Childish & CTMF) che arriva subito un altro Lp, nel 2023, firmato dallo stacanovista inglese Billy Childish, poliedrico menestrello di culto, che per questa release ha riesumato gli Headcoats, che tornano

I miserabili di Ladj Ly

I miserabili di Ladj Ly

Dedicato a chi è d’accordo con la frase di Hugo che chiude la pellicola: “Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.

Death Mantra For Lazarus – DMFL

Sussurri musicali dettati da una grande tecnica musicale accompagnata da una capacità compositiva superiore, per un lavoro tutto da ascoltare, scoprire ed amare, per chi ama immergersi nella dolce tempesta dei Death Mantra For Lazarus.

AA VV – BOMB YOUR BRAIN Vol. 2

Secondo capitolo per la compilation “Bomb Your Brain“, ancora una volta concepita e pubblicata, sempre in cinquecento copie, dalla piccola e coraggiosa etichetta indipendente francese Pigmé Records. Stessa formula del primo volume, una succosa e urticante raccolta (a questo giro con la didascalia che recita: