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Recensione : Cobol Pongide Kosmodrom

Cosmutopia, lotta di classe spaziale, utopia socialista con Commodore 64 e chitarre sovietiche, slancio avant-synth-pop/post-punk verso lo spazio.

Cosmutopia, lotta di classe spaziale, utopia socialista con Commodore 64 e chitarre sovietiche, slancio avant-synth-pop/post-punk verso lo spazio.

Avant-synth-pop/post-punk che proviene direttamente dalla lotta di classe spaziale, arriva a Roma e si traduce in un linguaggio e musica comprensibili a noi canalizzando attraverso i Cobol Pongide e il loro disco “Kosmodrom” per la Dischi Durevoli Records con distribuzione Goodfellas.

Il concetto di Cobol Pongide nasce nel 2009 grazie ad  Emiglino Cicala al robot Cobol nell’ambito della musica elettronica fatta con giochi per bambini, vecchie consolle e strumenti dell’antropocene. In seguito il gruppo si espande e comprende synht, batterie elettroniche e tanto altro. Loro stessi definiscono il loro suono come “Cosmutopico (avantpop)”, elettronica sintetica che ha molto dei Devo, di Alberto Camerini e che include tantissime cose. In questa nuova tappa dell’esplorazione spaziale e musicale di Cobol Pongide, che include i dischi precedenti e anche il libro pubblicato da DeriveApprodi come “Marte oltre Marte”, primo testo italiano sul futuro del lavoro interplanetario.

Inoltre Cobol Pongide si occupa anche di Ufociclismo e di tanto altro. In questo disco ci sono miliardi di cose, si parte dalla lotta al capitalismo spaziale anzi universale, la scienza e il periodo Cambriano, Africa cosmonautica, Philip K. Dick e Stanisław Lem, e tantissimo d’altro

. Tutto ciò non è un teatro dell’assurdo ma è perfettamente coerente, qui si spegne la nostra realtà e si va in moltissimi mondi accompagnati da una musica che parte dal cosmo e dalle ere che ci hanno preceduto includendo anche quelle che ci seguiranno, in un loop spaziale che accompagna e migliora la radiazione di fondo dell’universo che musicalmente non è granché. “Kosmodrom” è un disco ricchissimo, bisogna ascoltarlo più e più volte per capire tutto e rimane sempre tantissimo da scoprire, in un viaggio che non ha mai fine, dato che comincia ben prima della comparsa dell’uomo sulla terra, e continua tuttora.

L’immaginario sovietico e socialista dello spazio permea il tutto, un modo di vedere lo spazio che in occidente è stato vinto dal modo capitalistico di vivere lo spazio, ovvero quello a stelle e strisce, mente invece era avanti anni luce rispetto al suo concorrente americano.

Suoni pazzeschi e semplici, assemblati in un modo che avete già sentito ma mai così, Cobol Pongide è un trasmettitore musicale e culturale, un’antenna che dialoga con lo spazio profondo, in lotta contro il capitalismo spaziale.

Cobol Pongide è un’antenna terrestre che riceve e manda segnali, e questi segnali li ha messi su disco, diciassette tracce di avanguardia spaziale operaista che ha tantissime cose dentro, per un lavoro che è molto avanti ed unisce sperimentazione, pop anni ottanta, musica del Commodore 64 e chitarre elettriche sovietiche, il tutto composto in assenza di gravità, in una dimensione che è quella terrestre ma che non è quella quotidiana, verso lo spazio che custodisce il futuro ultimo dell’uomo, frontiera da conquista per il proletariato stellare.

Cobol Pongide Kosmodrom

Cobol Pongide Kosmodrom Tracklist

  • 1. Cosmutopista sentimentale 02:59
  • 2. Flessibilità 04:09
  • 3. Datemi il genoma 03:44
  • 4. Una comune extraterrestre 04:32
  • 5. Lada-Vaz! (1964) 03:52
  • 6. Umani tanto strani 05:54
  • 7. Team Yucatan 03:59
  • 8. Kosmodrom I 02:19
  • 9. Con la pianola rossa nell’Atomium 03:47
  • 10. Saluti dal Cambriano 04:01
  • 11. Solaristica 04:34
  • 12. Inanimatoide 04:40
  • 13. Kosmodrom II 02:00
  • 14. Sarcopterigi extraatmosferici 03:52
  • 15. Civiltà tanto distanti 03:17
  • 16. Afronautica cosmonautica 04:06
  • 17. Anticapitalismo romantico 02:11

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