
Husky – Ruckers Hill
Un disco dal suono ben curato che mescola con successo folk e pop

Un disco dal suono ben curato che mescola con successo folk e pop

Poteva essere un buon punto di partenza, ma per motivi tecnici, ci si ferma un po’ prima

Un esordio compatto, omogeneo e dalle idee ben chiare che, guidato da ottime melodie e solide strutture, procede piacevole e solare con il suo spirito esotic-dance-retrò

Più la band metterà in gioco sé stessa, più i risultati saranno buoni

Un interessante viaggio fra sonorità iberiche e sperimentazione

Una cassetta preziosa e interessante che non può essere ascoltata se non mettendo da parte tutti i preconcetti che si hanno nei confronti della musica

Ci si muove con intelligenza e ispirazione su territori scuri e disturbanti

Undici valide tracce che, partendo dal passato, provano a disegnare un possibile futuro

L’insieme resta ancora poco incisivo, ma nonostante ciò naviga su discreti livelli qualitativi

Un flusso di coscienza dove emotività e voglia di comunicare hanno sempre un ruolo centrale

Un album rock/folk/pop che, riportando alla mente il colore degli ultimi Granturismo, incuriosisce e lascia sperare bene per il futuro