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Recensione : Anvil – Anvil Is Anvil

Volete ancora raffinatezze e originalità? Rivolgetevi altrove, qui si fa del metal ignorante e tremendamente fiero.

Quando si parla di Anvil si parla di storia, su questo non ci sono dubbi, infatti il gruppo capitanato da quel simpaticone di Lips, che lo vogliate o no, è uno delle maggiori fonti di ispirazione per molte band diventate molto più famosi del combo canadese, una su tutte i Metallica.

Rispettati ed amati dai loro colleghi della scena metal, specialmente quella statunitense, gli Anvil hanno scritto nei primissimi anni ottanta due dischi entrati a far parte della storia dell’hard & heavy: il clamoroso Metal On Metal (1982), praticamente il vangelo metallico secondo Lips, opera che ha influenzato mezzo secolo di artisti del genere, e Forged In Fire, album che veniva pubblicato un anno dopo il suo illustre predecessore, risultando ancora una volta un macigno di hard & heavy, ruvido, senza compromessi ed altamente adrenalinico.
Il gruppo ha continuato imperterrito a produrre dischi in tutti questi anni, senza neanche sfiorare quella popolarità che ha toccato molti dei loro colleghi, più volte dichiaranti del loro amore verso la band, ma a Lips la cosa non ha mai pesato più di tanto, tanto è vero che nel 2009 usciva The Story Of Anvil, documentario sulla storia del gruppo che non poteva a fare a meno di prendere con ironia la poca popolarità acquisita in tanti anni di onorata carriera nel mondo del rock.
Nuovo millennio e ancora una buona manciata di album, tutti con la firma Anvil, così come mister Steve “Lips” Kudlow vuole, con una coerenza a tratti commovente, anche se molti hanno sempre rimproverato al gruppo di produrre album perfettamente uguali da almeno trent’anni.
Prendere o lasciare, giusto così, e anche questo Anvil Is Anvil non si discosta dalle precedenti uscite, contraddistinte da riff duri come la roccia, monolitiche songs dai ritmi cadenzati e dalla potenza di un carro armato, altri più veloci ed in stile motorhediano, ma con uno spirito per nulla scalfito dai decenni che inesorabilmente passano, per loro, ed anche per chi nei primi anni ottanta comprava il vinile di Forged In Fire con la paghetta settimanale.
L’album mantiene le coordinate espresse da sempre e sinceramente chi vorrebbe qualcosa di diverso che non siano brani potenti e sfacciatamente live come l’opener, Daggers And Rum, Up Down Sideways, la mitragliante Die For A Lie e via via tutte le songs che compongono questo sedicesimo inno all’hard & heavy senza compromessi?
Lips ruggisce con il suo tono sporco, la sei corde ci inonda di riff che ci ricordano chi ci ha fatto innamorare della nostra musica preferita, mentre Robb Reiner e Chris Robertson formano il solito muro ritmico dove si sale ma non si riesce più a scendere.
2016, gli Anvil sono ancora qui con il loro sound monolitico e senza fronzoli: volete ancora raffinatezze e originalità? Rivolgetevi altrove, qui si fa del metal ignorante e tremendamente fiero.

TRACKLIST
1. Daggers and Rum
2. Up, Down, Sideway
3. Gun Control
4. Die for a Lie
5. Runaway Train
6. Zombie Apocalypse
7. It’s Your Move
8. Ambushed
9. Fire on the Highway
10. Run Like Hell
11. Forgive Don’t Forget
12. Never Going to Stop

LINE-UP
Robb Reiner – Drums
Chris Robertson – Bass
Steve “Lips” Kudlow – Guitars, Vocals

ANVIL – Facebook

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