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Recensione : Alchemy – Never Too Late

Hard rock melodico, impreziosito da gustose tastiere che passano da eleganti sonotità AOR a reminiscenze prog

Alchemy – Never Too Late

Hard rock melodico, impreziosito da gustose tastiere che passano da eleganti sonotità AOR a reminiscenze prog, un cantante di talento e sei corde che non mancano di graffiare, un’alchimia perfetta per un album di raffinato rock duro.

Guarda caso il nome della band è Alchemy, ed il suo bellissimo debutto Never Too Late non mancherà di consumarsi dentro il lettore cd degli amanti del genere che vorranno farsi conquistare dalla musica del gruppo bresciano.
Due ep alle spalle una buona gavetta on stage e si arriva all’esordio sulla lunga distanza, un passo obbligatorio per una band di talento come il combo bresciano, che dell’hard rock melodico fa il suo credo ma senza apparire troppo delicato o mieloso, ma perfettamente in grado di piacere anche a chi abitualmente ascolta sonorità più ruvide e metal.
La parte più progressiva del sound di Never Too Late, infatti, ci presenta un quintetto di musicisti preparatissimi che, senza esagerare, valorizzano con le loro prestazioni un lotto di canzoni che entrano prepotentemente a contatto le nostre emozioni al primo ascolto, forti di melodie accattivanti e in qualche frangente addirittura dal taglio epico.
La chitarra di Cristiano Stefana produce assoli non lontani dal metal classico e riff tatuati sulla pelle dei rockers ottantiani, mentre Marcello Spera dona ai brani debordante personalità, elegante, interpretativo e dall’ugola cristallina, come nella migliore tradizione del genere.
Immaginatevi i Rainbow di John Lynn Turner che si lasciano prendere per mano dall’hard rock melodico di estrazione scandinava, una delle massime espressioni dell’aor mondiale, per fare un giro nel prog metal della nostra penisola con Labyrinth e DGM in testa: ne escono brani stupendi come le graffianti Diablo e Alcohol Symphony o il piccolo capolavoro che è la title track, con questa alchimia riuscita tra raffinato rock e ruvide sonorità hard, mentre Blessed Path ci scaraventa nella storia delle metal ballad per eccellenza, ed End Of The Line è colma di magia da arena rock ottantiana.
Non scende un attimo di livello Never Too Late, anzi il meglio forse lo lascia proprio alla fine con My Way Home, un rock energico, trascinante e perfetto sunto di quello che il gruppo bresciano ci ha regalato nelle precedenti canzoni e che sfuma in una ballata che conclude con delicata raffinatezza l’album.
Never Too Late potrebbe regalare molte soddisfazioni agli Alchemy, ora dipende da voi non farvelo sfuggire.

TRACKLIST
1. The Place Men Call Hell
2. Diablo
3. Alcohol Symphony
4. Never Too Late
5. Blessed Path
6. End Of The Line
7. Rise Again
8. Get Out
9. My Way Home

LINE-UP
Marcello Spera – Vocals
Cristiano Stefana – Guitar
Andrew Trabelsi – Keyboards
Matteo Castelli – Bass
Luca Cortesi – Drums

ALCHEMY – Facebook

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