Alles Kapot “Alles Kapot” Flamingo Records
Qui in Italia ci prendono per il culo da una vita. Ci vorrebbero amanti della pizza, della dolce Vita, del bel canto sanremese…e invece, secondo me, siamo più figli del neo realismo, brutti, sporchi e cattivi, facciamo una vitaccia e siamo bravi a fare Beat, Prog, cantautorato di denuncia e, vacca boia, Punk Hardcore: veloci, spediti, urla e rabbia che si sfogano con una musica che, piaccia o meno, ci somiglia più di quanto si creda.
Il problema è che preferiamo esser raccontati in un’estetica da cartolina che guardarci allo specchio. Ecco, questa cassetta degli Alles Kapot è come uno specchio: quando la ascolto mi rivedo, mi riconosco e mi prendo per quello che sono: brutto, sporco e cattivo. E ne sono orgoglioso.
Hardcore italiano fatto come solo in Italia sappiamo farlo: velocità mozzafiato, indole cruenta e dritti al punto.
Roba così è praticamente irriproducibile in qualsiasi altro luogo se non qui.
Brak “Dopamine”, 2022-Adagio 830
Membri degli Urin, polacchi di stanza a Berlino, si mescolano con dei loro pari e celebrano il loro amore per Sonic Youth, L7, Fang e Flipper.
In poche parole sarebbe questo, ma in verità c’è molto di più: prendono Sonic Youth, L7, Fang e Flipper e li passano alla pressa Noise e multicolore degli Urin: immaginatevi i gruppi sopracitati presi e trasferiti in una dimensione fatta di rumorismi freddi, ossessivi, lividi; uno potrebbe anche dire che i Sonic Youth, per citare quelli più consistenti, lo facevano già.
Si, ma non così.
Non così aggressivo, non così minimale, essenziale, immediato.
Ex White/The Gobs split 7”, 2022-Turbo Discos 666
Mi fa piacere, ma davvero parecchio, che quel Last Demo dei Gobs non abbia sancito, come poteva fare intendere dal titolo, la fine del trio:
era la fine del periodo dei demo e l’inizio di una nuova era: quella delle uscite ufficiali (sospiro di sollievo…).
Per iniziare con brio si concedono un bel sette pollici condiviso con un peso massimo del Punk Rock europeo: gli straordinari Ex White da Lipsia. Due pezzi a testa, Punk Rock sci-fi e pedalare per i Gobs e un bello stile KBD per gli Ex White.
Io, per fare un esempio, l’ho preso subito senza neanche ascoltarlo. Perché la fiducia è tutto di questi tempi e questi due gruppi se la meritano.
Five Bucks “Demo” 2022- Syf Records/Painters Tape
L’Egg-Punk è ormai arrivato anche qui da noi e sta dando delle gioie, per fortuna.
Proveniente da Varese come DADGAD, vero e proprio profeta in patria del verbo Egg, Five Bucks ci delizia con una vera perla di materia sognante e, allo stesso tempo, ironica, elettrica, psicotropa e, com’è giusto che sia in questo genere, scanzonata e divertente.
Mi piace pensare che sia un disco studiato in camera da letto per essere ascoltato in camera da letto: c’è quel senso di intimità, di innocente confessione, che sembra quasi di poterlo ascoltare solo stesi sul letto, a occhi aperti, immaginandosi altri mondi, altri amori, altri istanti.
Son veramente contento che esistano realtà vitali e spontanee come questa anche nel nostro paese: a fronte di tanti generi inventati, demistificati e buttati lì a caso, gente come Five Bucks dimostra come sia ancora possibile chiamare le cose con il loro nome e che chi sa fa e chi non sa va a X Factor o a scandalizzare le famiglie borghesi vestendosi come uno scemo in quel di SanRemo.
Hell Gata “No Problemizim”, 2022
Come lo fanno i giapponesi il garage punk, non lo fa nessuno; pare quasi gli mettano in mano una bomba e loro ci giochino come dei bimbi, facendosi incoscienti per il puro gusto di tenere le loro vite appese ad un filo, incuranti delle conseguenze.
Questo Ep va vissuto un po’ così, proprio buttarcisi a capofitto senza pensare che, sicuramente, ti farai del male.
Ascoltando diversi predecessori di questi Hell Gata, quali Have-Nots/Teengenerate/Guitar Wolf/Registrators, ho sempre avuto l’impressione che, con il loro approccio originalissimo e violento, al Garage Punk i giapponesi abbiano voluto restituirci quell’orrore storico che è stata la Bomba H; il fatto che ce lo restituiscano in arte è lo schiaffo morale che ci meritiamo.
Guitar “Guitar”, 2022- Spared Flesh Records
Riff tronchi, bolsi, atoni, tronchi, sbilenchi, buffi, stronzi, sghembi, aggressivo-passivi, creano confusione in un attimo di quiete statica. Half Japanese, Captain Beefheart, Daniel Johnston, Flipper, Sonic Youth, anche un po’ di Fall:
citazioni fatte giusto per fare, tanto per scrivere qualcosa su di un Ep dove si stenta a trovare un senso poiché, trovare un senso, a volte, è la cosa più stupida da fare.
Meglio lasciarsi trascinare ed ipnotizzare, non pensare, farsi guidare nel caos come se si fosse al parco: sugli alberi cantan gli uccellini, ma son trapani, le coppie si baciano sulle panchine, ma son mostri Burroughsiani (una roba a metà tra Lovecraft e la mescalina), l’odore della macchia, soave, ti entra nelle narici, ma è l’odore delle tue carni che vanno a fuoco.
Non cercate un senso. Un senso non esiste (qui come altrove)
Liquid Lunch “Road King”, 2022
Molta gente può chiedersi “ che senso ha fare Rock n’Roll nel 2022” e io potrei solo rispondergli “che senso ha chiedersi che senso abbia fare Rock n’Roll nel 2022?”
Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, ma, parlando di Rock n’Roll, la forma può bruciare tra le fiamme insieme al quieto vivere e al ben comportarsi; a noi interessa solo la sostanza e qui, di sostanza ce n’è da dar da mangiare ai pargoli e da rivenderla al mercato per vestirli.
La base è Punk ‘n’Roll , lo svolgimento è mirato allo sconvolgimento del Punk ‘n’Roll stesso: fraseggi di chitarra dissonanti contro ritmiche rocciose, furti all’hard rock di maniera per risolvere l’insieme in efferate fughe autolesioniste che sanno di hardcore tirato fino all’estremo come un gommino e, come un gommino, tutto si spezza, si disgrega e si riassembla nel pezzo successivo; e così via all’infinito, senza sosta né pace né rispetto.
Mi chiedi che senso abbia fare Rock n’Roll nel 2022
Mi chiedo che senso tu abbia nel 2022
Questa è la risposta.
Mononegatives “New Exit in Shards” 2022, Dowd Records
Già un po’ era stato preannunciato dallo split coi Brainspots che i Mononegatives avrebbero intrapreso un tour presso Le Montagne della Follia.
Hanno suonato di fronte a divinità addormentate, attorniati da geroglifici realizzati da mani non umane e, come Lovecraft li aveva avvisati, sono definitivamente impazziti:
quel synth punk geometrico e rigoroso un po’ ci saluta e fa spazio a pezzi Punk Rock rabbiosi che si schiantano in universi di Chaos primigenio per poi riallacciarsi in finali ferini e scellerati.
Tutto ha una logica anche quando non ce l’ha, anzi: meno ne ha e più ne acquista, dipende un po’ da che punto di vista guardi la realtà.
Ecco, se la realtà non ti convince, o meglio ancora ti delude, un disco così non fa solo al caso tuo ma potrebbe anche rispondere a quel disagio esistenziale chiamato solitudine intellettuale e salvarti la vita.
Pensa ai Van Gogh, ai Pasolini, alle Woolf e alle Plath, e pensa anche che loro, al contrario tuo, non hanno avuto la fortuna di vivere nello stesso tempo linea dei Mononegatives.
Klint “Heat Wave”, 2022
Il punk si mangia i synth e li rivomita solerte in un delirio fatto di case occupate ad Epping, appena fuori Londra o a Bristol.
Peace Punk edizione 2022? Il 2022 edizione Peace Punk? Klint è sul pezzo su qualsiasi cosa e, a fronte dell’estate più inumana, ti pianta un tre pezzi che parlano di crisi climatica (Heat Wave), incertezze di fronte ad un futuro sempre più ignoto (Go Ahead) o anche di nulla (Instrumental Interlude che, per l’appunto, è strumentale) tanto riesce a comunicare anche quando se ne sta zitto e pensa solo a suonare.
Davvero: questo Ep ribolle di hit estive per un’estate radioattiva e disperata, pesta da morire ma non dimentica il lato melodico coi suoi ricami di synth, è serio da morire ma è anche da ascolto disimpegnato: è tutto quello che c’è da sapere dei nostri tempi e, buon per lui, ci riesce con soli tre pezzi.
The Carp “Demo”, 2022
Nathan Ward ha suonato nei Knowso, un gruppo hardcore punk/post punk, e chissà cos’altro e quant’altro, ed ha infiammato la mia esistenza per un lustro buono sotto questa sigla.
Ora è dentro ai Carp, che dei Knowso mi paiono un po’ la logica continuazione, e promette piuttosto bene per il lustro a venire: magari un po’ più rock, magari coi toni Punk più accentuati, ma, maledetto sia il sistema solare, che canzoni che ti sfilano dalla cartuccera:
sarà anche solo una demo, omonima ma non anonima, ma ci son dei pezzi che per me son già inni e degli inni che son già dei tormentoni e dei tormentoni che son già dei classici. Cut Ups mi fa saltare come un deficiente, con The Old Way mi viene voglia di picchiarmi da solo, Toxic Peace mi riporta ai tempi che vidi il video di Like a Buzz dei Knowso e mi esaltai come uno scemo.
Io non so più stare senza.
Spam “Demo”, 2022
Durare dura poco, rimanere rimane a lungo. Roba semplice, nulla di impegnativo: basta schiacciare play e lasciarsi andare, anzi no: non lasciatevi andare che poi magari vi ritrovate ubriachi, vestiti di sola carta igienica a cantare in spagnolo per le vie deserte della città in cui siete residenti e prigionieri.
Garage Punk con la voglia dell’Hardcore: Drum Machine, Chaos, i Devo che suonano i Sonics che suonano i Black Flag che suonano un computer.
Quattro pezzi facili che di facile hanno solo la propensione al delirio.
Zhoop “Hypothermia”, 2022- Loopy Scoop Tapes
Pensi “ora che ha la sua prima cassetta ufficiale pubblicata in Europa, si fermerà un attimo, pondererà, rileggerà il suo percorso personale, considererà l’idea di venire in Europa e pianificherà in tal senso…” macché, neanche per idea.
Rieccomi quindi a parlarvi di un nuovo EP di Jeff da Hammond Indiana e ne parlo perché mi piace, perché lo trovo genuino e spontaneo e anche perché mi sorprendo di quanto riesca a mantenere questa cifra nonostante la fitta sassaiola di uscite che continua ininterrotto a lanciare ovunque gli sia permesso lanciarle.
Vorrei saltare una volta, fare l’indifferente e parlare di qualcos’altro ma questo tizio non finisce mai di stupirmi ed intrappolarmi nelle sue canzoni serrate e dal cantato gutturale: una formula che si ripete ma che, ripetendosi, si evolve.
Per qualcuno questo è gia il miglior disco di Zhoop ma per me non lo è: il migliore sarà sicuramente il prossimo…
2 Comments
admin
Posted at 18:15h, 19 Agostoper me The Carp su tutti
Massimo Argo
Posted at 17:43h, 20 AgostoFantastico come sempre.