Adam Frei – Empty Music Industry

Adam Frei - Empty Music Industry: Dave Timson, Mik Lennard, Alberto Garau e Alex Cherry, con già due album alle spalle, tour in Italia, Inghilterra, Paesi...

Adam Frei – Empty Music Industry

Dave Timson, Mik Lennard, Alberto Garau e Alex Cherry, con già due album alle spalle, tour in Italia, Inghilterra, Paesi Bassi e svariate esperienze radiofoniche/televisive su varie emittenti europee, cambiano nome (da The Afterglow a Adam Frei) e registrano un nuovo album. Empty Music Industry (Seahorse Recordings) è la testimonianza di tutti questi cambiamenti.

Ad aprire il disco è la pacata I’m On che, venata di nero e giocata sulle docili ma coinvolgenti chitarre (qualche piccolo eco U2), narra del senso di colpa nel non riuscire a liberarsi dalla droga. Rat Singer (primo singolo) prosegue con testi più incentrati su politica e sociale, tra melodie nervose e decise, mentre Gossip rincara la dose, con il suo incedere a singhiozzo, le piccole isole di quiete e i caustici cori “blablabla”. To My Son, più propriamente rock’n’roll, giocata tra dialoghi di chitarra e ritornelli in espansione, non morde come potrebbe, lasciandoci a Living For The Action, ai suoi intrecci chitarristici, alle ritmiche tese e alle melodie intrise di lieve malinconia. Safe Song, si fa più squadrata e spigolosa, senza mai concedere una vera e propria tregua, se non forse nei ritornelli e nel finale, più energico. Freedom Comes distende maggiormente la melodia, lasciando fluire le note e le emozioni con maggior facilità, come la successiva If I Were You, dove la melodia (elettrica ma delicata) ha la meglio sulla voce. Can’t Be Honest si getta nel profondo dell’oscurità, convincendo con i suoi contrasti forte/piano e la sua inquietudine mentre, infine, Universal Mother, un poco figlia dei Kula Shaker, conclude con vivacità e freschezza.

Il quartetto mette su disco dieci pezzi piacevoli, interessanti e corposi. Le registrazioni, pulite, vivaci e fresche sicuramente danno una mano, ma, ovviamente, gran parte del merito è dovuto alle idee compositive dei musicisti. Forse si può lamentare l’incombere di qualche ombra su alcuni pezzi, ma, nel complesso, non si rischia certamente di rimanere insoddisfatti.

Voto: 7

TRACKLIST:
01. I’m On
02. Rat Singer
03. Gossip
04. To My Son
05. Living For The Action
06. Safe Song
07. Freedom Comes
08. If I Were You
09. Can’t Be Honest
10. Universal Mother

Adam Frei - Empty Music Industry - In Your Eyes Ezine

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

ZAKO – I

Durante una trasferta in Toscana per motivi familiari, per chi vi scrive si è presentata una splendida opportunità: quella di vedere in azione, per la prima volta dal vivo, i leggendari Fuzztones in concerto a un’oretta d’auto di distanza da dove (temporaneamente) alloggiava. Colto l’attimo,

THEE HEADCOATS – IRREGULARIS (THE GREAT HIATUS)

Neanche il tempo di recensire l’album-raccolta “Failure not success” (pubblicato col moniker Wild Billy Childish & CTMF) che arriva subito un altro Lp, nel 2023, firmato dallo stacanovista inglese Billy Childish, poliedrico menestrello di culto, che per questa release ha riesumato gli Headcoats, che tornano