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Recensione : A Forest Of Stars – A Shadowplay For Yesterdays

Resta ampiamente positivo il giudizio nei confronti di A Shadowplay For Yesterdays nel suo insieme, anche se per entrare in sintonia con l’eccentrica band inglese sono necessari ripetuti ascolti.

A Forest Of Stars – A Shadowplay For Yesterdays

Gli A Forest Of Stars appartengono a quella ristretta cerchia di band per le quali ogni giudizio emesso, o solo pensato, rischia d’essere rivoltato come un guanto ad ogni successivo ascolto.

Il combo inglese, infatti, a partire dalla sua apparizione sulla scena avvenuta nel 2008 con “The Corpse Of Rebirth”, ha sempre esibito il carattere mutevole del proprio sound, che in maniera molto approssimativa si può definire come una sorta di black atmosferico dal marcato carattere psichedelico e avanguardistico.
Si può ben capire, quindi, come la proposta dei nostri risulti non sempre di facile assimilazione, oscillando spesso all’interno dello stesso brano tra momenti melodici con sottofondo di doppia cassa, loop elettronici, passaggi di puro progressive, il tutto accompagnato dal ruvido recitato di Mr.Corpse, salvo quando la voce assume le più rassicuranti tonalità femminili di Katie, svoltando in questo caso verso un più classico gothic metal.
Molte idee ma confuse ? No, questo è fuor di dubbio: l’apparente schizofrenia degli A Forest Of Stars segue una sua logica, per quanto imperscrutabile possa essere; certo, non tutto riesce alla perfezione e anche dopo ascolti ripetuti alcuni momenti del disco appaiono ridondanti o slegati dal contesto nel quale vengono inseriti.
A Shadowplay For Yesterdays si segnala comunque per un elevato valore complessivo che rende un lavoro di questo genere meritevole di attenzione da parte degli ascoltatori dotati di maggiore apertura mentale.
Basterebbe solo sentire Gatherer Of The Pure, il classico brano che da solo giustifica l’uscita di un disco, una foto perfettamente a fuoco di ciò che intende comunicare la band britannica con la propria musica: atmosfere malsane eppure avvolgenti, grandi aperture melodiche e un giro di chitarra ricorrente a dir poco memorabile; tutto questo, come ciliegina sulla torta, unito a un video di rara originalità, costituito da una particolare animazione che vede per protagoniste figure dell’epoca vittoriana e perfettamente abbinato, in questo caso, al contenuto musicale del brano.
Il resto del lavoro, dalla durata abbondantemente superiore all’ora, presenta diversi altri episodi di notevole valore come A Prophet For A Pound Of Flesh, con Katie (ex-My Dying Bride) che, al violino e al flauto, ammanta il brano di un flavour epico sulle tracce del recente passato degli Ancient Rites, The Blight Of God’s Acre con la sua pregevole apertura melodica nel finale, Left Behind As Static, maggiormente lineare e graziata da un assolo di chitarra di stampo classico e l’evocativa prima parte di Corvus Corona.
Resta da stabilire quanto incida, positivamente o meno, la presenza assidua del recitato di Mr.Corpse: una voce particolare, spesso urlata e per certi versi sgraziata, ugualmente affascinate e probabilmente funzionale alla causa nel declamare testi comunque mai banali, ma difficilmente digeribile per chi non abbia un consistente background estremo.
Nonostante ciò, prediligo senza dubbio questo tipo di soluzione vocale rispetto a quella che vede impegnata Katie che, per quanto adeguata, finisce per spostare il suono verso soluzioni più scontate.
Appare evidente, nel tirare le somme, che gli A Forest Of Stars sono parzialmente vittime della loro attitudine avanguardista, a causa della quale ci si aspetta costantemente il colpo di genio che non sempre però si manifesta; comunque, come già detto, resta ampiamente positivo il giudizio nei confronti di A Shadowplay For Yesterdays nel suo insieme, anche se per entrare in sintonia con l’eccentrica band inglese sono necessari ripetuti ascolti.

Tracklist :
1. Directionless Resurrectionist
2. Prey Tell of the Church Fate
3. A Prophet for a Pound of Flesh
4. The Blight of God’s Acre
5. Man’s Laughter
6. The Underside of Eden
7. Gatherer of the Pure
8. Left Behind as Static
9. Corvus Corona (Part 1)
10. Corvus Corona (Part 2)
11. Dead Love

Line-up :
Mr. Titus Lungbutter – Bass
Mr John “The Resurrectionist” Bishop – Drums, Percussion
Sir Gtx. Grimshaw – Guitar
The Gentleman – Keyboards, Pianoforte, Percussion
Mister Curse – Vocals
Katheryne, Queen of the Ghosts – Vocals, Violin, Flute
Henry Hyde Bronsdon – Vocals, Guitar

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