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Recensione : Unoauno – Cronache Carsiche

"Siamo profondamente contrari ad una musica che serve ad intrattenere. Forse questo è il punto più importante. La musica, certo, è un gioco. Ma un gioco estremamente serio. Odiamo le canzoncine che servono soltanto a divagare e a sorriderci su. La musica è un linguaggio antico, religioso. Rituale." unoauno

Cantautorato post punk, nervoso, carsico come il titolo, ovvero cose che scappano per poi tornare a galla.

Come in un continuo rimando di parole ed immagini, unoauno racconta storie, in uno stile molto vicino ai CCCP, Massimo Volume e Offlaga Disco Pax.

Ma anche Shellac ed improvvisare sul filo di ciò che si vuole raccontare, come se si volesse mettere in musica i nervi scoperti delle sensazioni che proviamo e che volgiamo tenacemente vivere, anche se brutte. Come leggerete fra poco gli unoauno hanno una considerazione molto alta della musica, e hanno ragione, perché non è un gioco da mercificare, piuttosto è una ritualità primitiva, come si può ascoltare molto bene in questo disco. E come nelle grotte carsiche le cose sembrano perdersi per poi tornare.

Gli unoauno raccontano con una minuzia ed un calore incredibili, storie fredde che si scaldano con la magia delle parole e della musica, così scarna da toccare i nostri muscoli in maniera dura e pungolante. Ci sono immagini fortissime e costruzioni sonore molto ardite come nell’ultimo pezzo Clausura, che chiude perfettamente il cerchio.

Questo tipo di narrazione neorealista ed abrasiva ci fa scoprire nuovi aspetti della realtà portandoci in pieghe molto nascoste, e mostrando qualcosa che era prima non visibile ai nostri occhi. Cronache Carsiche è frutto di un grande lavoro, di molta cura e dell’urgenza punk di dire le cose come stanno, togliendo il velo e facendo male, e questo dovrebbe essere il compito della musica.

“Siamo profondamente contrari ad una musica che serve ad intrattenere. Forse questo è il punto più importante. La musica, certo, è un gioco. Ma un gioco estremamente serio. Odiamo le canzoncine che servono soltanto a divagare e a sorriderci su. La musica è un linguaggio antico, religioso. Rituale.”

ETICHETTA: Ribéss Records

TRACKLIST
1. Dei
2. Restare Vivi
3. Carsica
4. Aleppo I
5. Aleppo II
6. Figlio
7. Giochi
8. Clausura

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