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Recensione : Trophy Scars – Holy Vacants

Questo quarto album dei Trophy Scars, invece di rivelare stanchezza compositiva o mostrare una band che comincia a perdere colpi, si mantiene fresco e corposo, distruggendo completamente le aspettative negative che avevo al riguardo.

Trophy Scars – Holy Vacants

Gli statunitensi Trophy Scars (Jerry Jones, John Ferrara, Brian Ferrara, Andy Farrell, Gray Reinhard) ritornano, a tre anni di distanza dal loro ultimo ep, con il loro quarto disco lungo, Holy Vacants. Il nuovo album, pubblicato per l’inglese Monotreme Records, si compone di dodici brani che affrontano, allo stesso tempo, tematiche legate alla mitologia/antiche religioni e all’innamorarsi di qualcuno che ti distrugge letteralmente.

Il lavoro, aperto dal delicato crescere di chitarre di Extant, parte con il piglio deciso ed esplosivo della calda e sofferta Qeres (voce graffiata, cori ad aumentare lo spessore, strumenti intrecciati tra loro con sapienza) e con il blues elaborato e solare di Archangel. Crystallophobia, pur prendendo forma da un basso tellurico, si alza in cielo e inonda con la sua forza emotiva al sapore di hard rock, mentre Burning Mirror, tesa e scura come un brano dei Marilyn Manson (anche se più complicata), lascia che a proseguire siano il fangoso incollarsi dell’accattivante Hagiophobia e le influenze à la Mars Volta di Chicago Typewriter (che sfora nell’energico concludere di Vertigo). Il cuore sofferente e piacevolmente tragico di Gutted, infine, contrapponendosi al più solare ed esplosivo coinvolgere della trascinante Every City, Vacant, cede spazio al sognante muoversi di Everything Disappearing e al breve chiudere dell’acustica Nyctophobia.

Questo quarto album dei Trophy Scars, invece di rivelare stanchezza compositiva o mostrare una band che comincia a perdere colpi, si mantiene fresco e corposo, distruggendo completamente le aspettative negative che avevo al riguardo. I dodici pezzi proposti, infatti, decisamente curati per quanto riguarda componente melodica, ricerca sonora (abbiamo di fronte un blues/hard rock piuttosto elaborato), cura degli arrangiamenti e concept di fondo, mostrano ognuno una propria personalità, impedendo che si cada nella ripetitività o nel banale. La band del New Jersey non ha minimamente perso lo smalto, sappiatelo.

Tracklist:
01. Extant
02. Qeres
03. Archangel
04. Crystallophobia
05. Burning Mirror
06. Hagiophobia
07. Chicago Typewriter
08. Vertigo
09. Gutted
10. Every City, Vacant
11. Everything Disappearing
12. Nyctophobia

Line-up:
Jerry Jones
John Ferrara
Brian Ferrara
Andy Farrell
Gray Reinhard

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