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Recensione : THE CHRISTIAN FAMILY – THE RAW AND PRIMITIVE SOUND OF

Christian Family, un duo proveniente da Arizona (Phoenix) e Los Angeles e formato da Ann Seletos alias "Sister Ann" (batteria, voce e urla) con un passato nelle Cherie Cherie e Soft Shoulder, e Daniel Schircliff alias "Brother Daniel" (chitarra e voce) già all'opera nei Freaks Of Nature.

THE CHRISTIAN FAMILY – THE RAW AND PRIMITIVE SOUND OF

La Voodoo Rhythm Records, da sempre, è più di una label musicale: è una garanzia. Se siete irrecuperabili reietti della società e/o balordi outsider in cerca di gente, situazioni e vibrazioni musicali altrettanto anticonformiste che operino fuori dai circuiti mainstream, siano suonate con imperizia tecnica e in bassa fedeltà, incuranti di virtuosismi e altre seghe mentali, e che trasudi sporcizia musicale, “morale” e concettuale, allora l’etichetta di Berna è il posto giusto per soddisfare la vostra fame di rock ‘n’ roll scassato e sgangherato, e l’ideatore di questa depravata giungla elettrica, il mitologico Reverend Beat-Man, è una leggenda vivente del rock ‘n’ roll underground, oltre a essere una continua fonte di ispirazione per chi vi scrive, cioè uno sfigato che ha mutuato quasi per intero il suo nickname in segno di affetto e perversa ammirazione.

 

A questo giro vi presentiamo l’album di debutto di uno dei nuovi fiori all’occhiello del roster “peccaminoso” del Reverendo Zeller, i Christian Family, un duo proveniente da Arizona (Phoenix) e Los Angeles e formato da Ann Seletos alias “Sister Ann” (batteria, voce e urla) con un passato nelle Cherie Cherie e Soft Shoulder, e Daniel Schircliff alias “Brother Daniel” (chitarra e voce) già all’opera nei Freaks Of Nature.

 

I nostri, cresciuti ascoltando garage pop, folk, psichedelia, beat e le mitiche raccolte garage rock/punk “Back from the grave“, “Pebbles” e “Garage Punk Unknowns“, hanno unito le forze per colmare un vuoto nella scena musicale di Phoenix, sprovvista di band dedite al Trash rock e al Gospel punk, così hanno deciso di creare un loro stile particolare per la musica e i concerti dal vivo, citando Sister Rosetta Thorpe, Little Richard ed Elvis Presley come numi ispiratori che hanno avuto il merito di fare da ponte tra il gospel e il rock ‘n’ roll primigenio, e divertendosi a mischiare il sound degli Staples Singers col garage punk di metà anni Sessanta.

 

Ma anche a livello di immaginario, i due non hanno lasciato nulla al caso e, un po’ come i nostrani DEVILS (anche loro, guarda caso, facenti parte della scuderia Voodoo Rhythm fino a qualche anno fa) condividono l’affinità per certa “blasfemia” goliardica, presente già nel monicker, dichiarando di non parteggiare per “Gesù” né per i “demoni”, né essere spaventati da essi, ma considerando il tema della religione divisivo e perfetto carburante per infiammare il punk rock, sottolineando che però prenderebbero volentieri una birra con “Gesù” perché è stata la persona/entità che, ai suoi tempi, tutti amavano odiare, e quindi potrebbe essere identificato, nel mondo d’oggi (che si nutre di odio e di haters) come un omosessuale o un punk musulmano o un immigrato ebreo che indossa una t-shirt dei Ramones, dunque soggetto a discriminazioni e aggressioni di ogni tipo.

 

I Christian Family professano il loro amore per i rockers dei Fifties, il doo-woop, le girl groups, i primi Cramps, i dischi gospel del Mississippi, Bo Diddley e gli elvetici SEX ORGANS (tanto per gradire).

 

E, giusto per restare in tema di argomenti a minaccia di scomunica papale, la copertina del loro disco d’esordio, “The raw and primitive sound of” ci fa sapere che contiene “11 selvagge canzoni di garage punk che vi faranno sniffare colla in chiesa” (tra le quali trova posto la cover del singolo rockabilly “Tornado” dei Jiants) giocando col fuoco nella definizione del loro genere musicale: “Musica del Diavolo? Gospel punk? Total trash?” Sì, tutte queste descrizioni calzano a pennello col rock ‘n’ roll sgarrupato proposto da Ann e Daniel, che non si bagna nel vino né nell’acqua santa, ma con eiaculazioni cacofoniche di fuzz e garage trash Lo-Fi blues, atti impuri di cui riscontriamo evidenti segni in tutti i pezzi dell’Lp, dunque nessuna analisi track by track ma un’unica benedizione che consuma il suo rito pagano primitivo in meno di mezz’ora (e sempre sia lodato il R’N’R che esprime tutta la sua essenza in meno di tre minuti) perché la Famiglia Cristiana ama tutto il suo gregge di pecore (nere). E se ve lo dice anche Reverend Shit-Man, potete fidarvi e acquistare a questua chiusa.

 

Chissà che un giorno non verranno notati per omonimia anche dal settimanale Famiglia Cristiana, con tanto di demonizzazione del duo, sbattuto in prima pagina, e l’invito alle famiglie, al MOIGE al boicotaggio del “rock satanico”. Peggio per loro, si tengano la trap music, i Maneskin, Achille Lauro, Young Signorino, quelli de Il Volo e la piaga della canzone neomelodica come “esempi” da imporre ai giovani d’oggi (sui quali una volta Manuel Agnelli ci scatarrava su, salvo poi passare anche lui dall’altra parte della barricata) tenetevi le vostre ostie campionate sintetiche, le vostre chitarrine acustiche e i cori angelici, noi invece educheremo i nostri figli (se ne avremo) a un sano rockatechismo Lo-Fi a base di chitarre elettriche distorte e organi combo slabbrati. Amen.

 

 

 

TRACKLIST

 

1. Who’s Gonna Catch Me
2. Mad-A-Lyn
3. Whatcha Got
4. You Gotta Love
5. Oh My Don’t Cry
6. Time to Pray
7. He’s Comin’ Down
8. Baby Wants More
9. I’ll Make You Cry
10. Tornado
11. I Got Problems

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